Domenica 15 gennaio a Prato prenderà il via una nuova iniziativa musicale in un nuovo locale. La firma il chitarrista pratese Riccardo Onori, insieme a Francesca Arena, e propone una formula del tutto nuova per la città di Prato: in orario pomeridiano (ore 18) negli spazi di Ora Lab, laboratorio di cucina e spazio eventi in via Bicchierai 5, una manciata di artisti italiani presenteranno i loro nuovi progetti musicali.
Il concerto sarà anche preceduto da un’intervista e il tutto finirà poi su youtube. Il prezzo per l’ingresso e l’aperitivo è di 15 euro, cui si aggiungono altri 15 euro nel caso voleste restare a cena dopo il concerto. Piccola chicca: durante il concerto potrete vedere i cuochi al lavoro in cucina. Ci siamo fatti raccontare il progetto da Riccardo Onori.
Come è nata l’idea di Just Wow?
«Ora Lab nasce come laboratorio di cucina, poi si è trasformato in luogo dove mangiare aperto al pubblico. Mi hanno chiesto di fare una programmazione musicale e ho accettato, e quest’anno il format è particolare: la terza domenica del mese chiamiamo un gruppo a suonare alle 18, con un’intervista prima della performance e registrando un video che poi potranno usare per la loro promozione, e noi posteremo sul nostro canale YouTube. Ho sempre voluto suonare il pomeriggio, invece che la sera tardi: ho creato questo progetto con Francesca Arena pensando anche alle cose che mi piacerebbe fare. L’intervista prima del concerto ci è venuta in mente perché ascolto tantissimi podcast, e mi piaceva l’idea di trasformare un concerto in uno spettacolo piccolo, ma con delle potenzialità esponenziali grazie a internet.
Quali artisti suoneranno all’Ora Lab?
«I primi a suonare saranno due ragazzi giovani e forti: Danny Bronzini alla chitarra e Smetzzz Dj ai piatti. Danny Bronzini ha suonato a Prato, ha suonato anche con me e Lorenzo (Jovanotti). Il secondo appuntamento è con Sabina Sciubba, della band Brasilian Girls con cui ha sfiorato il Grammy: presenterà il suo nuovo album. Ha origini italiane ma ha sempre vissuto all’estero, fra Europa e Stati Uniti, e adesso vive in Toscana da qualche anno: quando è arrivata siamo stati messi in contatto da un amico comune per poter fare musica. Ha prestato la sua voce per il mio album, e io la sto aiutando con il suo nuovo disco. Un’artista pazzesca. Il terzo evento è Kalifa Kone, un percussionista che suonerà percussioni e strumenti tipici africani come il balafon o il ngoni. Il quarto concerto è di Pietro Mannucci: figlio di un pratese che è andato a lavorare in America tanti anni fa. Ha vissuto lì gran parte della sua vita ed ha un progetto interessante, Roc Flowers, con un dj e un sassofonista».
Dopo questi appuntamenti l’idea è quella di continuare?
«Si, sperando anche di avere più possibilità economiche, magari chiamando anche progetti più grandi».
E il concerto di capodanno con Tony Reale com’è andato?
«Era sold out, e la mia mira era far ballare la gente: hanno ballato».
Il lavoro con Tony Reale quindi continua?
«Ho usato il concerto proprio per far partire il progetto con Tony Reale: purtroppo lui ha fatto pochi pezzi perché non si sentiva benissimo, ma proseguire con lui sarebbe meraviglioso. Lo vedo come il crooner pratese: un po’ come Paul Anka, o Johnny Cash, che a un certo punto della loro carriera hanno fatto dischi di cover, magari fuori dal loro genere».