L’opera “Prato 88” di Mauro Staccioli, conosciuta dai più come la “Mezzaluna”, ha finalmente trovato la sua collocazione definitiva: la collinetta che divide il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci dalla declassata, esattamente dove già si trovava prima di essere spostata la prima volta.
“Prato 88” è in deposito da tempo, ormai, ed anche la Procura aveva aperto un fascicolo per sapere cosa fosse successo, negli anni, all’opera a seguito della denuncia pubblica di Luca Soldi, consigliere del Circolo di Cafaggio: l’epopea della “Mezzaluna” è scritta in questo articolo di Quaderno Pratese.
Il sopralluogo, svoltosi assieme ai tecnici del Comune, ha portato alla condivisione della possibile collocazione e dell’orientamento rispetto all’architettura disegnata da Maurice Nio. L’opera verrà posta sulla collinetta tra la rotonda della questura di Prato e l’ingresso del Centro Pecci. L’Amministrazione verificherà l’entità delle spese di progettazione e affiderà gli incarichi dopo l’approvazione del bilancio preventivo 2023. Il sopralluogo per definire la collocazione di “Prato 88” si è svolto stamattina, mercoledì 7 dicembre, con l’assessore alla Cultura, Simone Mangani, il direttore del Centro Pecci, Stefano Collicelli Cagol, Silvia Cangioli e Piero Nieri dell’Associazione Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, la presidentessa della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, Diana Toccafondi, e l’ex presidente, Franco Bini, e Andrea Alibrandi, in rappresentanza dell’Archivio Mauro Staccioli.