In occasione della nuova udienza del processo a Patrick Zaki domani 27 settembre, alle 19,30, il volto del ricercatore egiziano verrà proiettato sulla facciata di Palazzo Pretorio. L’iniziativa è promossa da Amnesty International e supportata dal Comune di Prato.
Patrick Zaki, il ricercatore e attivista egiziano studente dell’Università di Bologna, affronterà una nuova udienza domani, martedì 27 settembre: il suo volto sarà proiettato sulla facciata di Palazzo Pretorio per mantenere alta l’attenzione sul suo caso.
Zaki, accusato di diffusione di notizie false in Egitto e all’estero tramite social media, è un attivista dell’associazione “Egyptian Initiative for Personal Rights” e, in Italia, sta studiando per un master in Gender e Women Studies, parte dell’Erasmus Mundus. Tornato a Mansoura per rivedere la famiglia nel febbraio del 2020, Zaki è stato arrestato e tenuto in carcere in detenzione cautelare per due anni senza un motivo preciso, ed è stato scarcerato da poco.
Non essendo decadute le accuse nei suoi confronti, però, Patrick Zaki non può lasciare l’Egitto per tornare in Italia e proseguire gli studi.
Domani a Mansura è prevista una nuova udienza, rinviata più volte, nel processo che lo vede imputato: “Chiediamo libertà per Patrick Zaki, in quanto riteniamo sia un prigioniero di coscienza, limitato nelle sue libertà e diritti per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media” ha commentato Erika Greco del Gruppo Amnesty International Prato.
L’iniziativa è promossa dall’ufficio di presidenza del Consiglio comunale, in collaborazione con Amnesty International, e ha come fine quello di mantenere accesa la luce sulla situazione e le vicende giudiziarie che riguardano Zaki. “Seguiamo da sempre le questioni che riguardano il processo di Zaki in Egitto, e questo è un segnale di vicinanza: ogni iniziativa è valida e significativa se serve a richiamare l’attenzione e a far conoscere”, ha concluso il presidente del Consiglio comunale, Gabriele Alberti.