Non una retrospettiva, e nemmeno una mostra a tema. “Hagoromo”, la mostra dedicata a Massimo Bartolini che prenderà il via venerdì 16 settembre (fino all’8 gennaio 2023) al Centro Pecci, si sviluppa intorno ad una nuova opera dell’artista toscano – “In là” (2022) concepita proprio per il Centro Pecci – e lungo questa nuova opera è installato un numero ristretto di lavori che coprono un arco temporale di trent’anni e tutti i linguaggi e i materiali utilizzati dall’artista nel corso di questo periodo.
“In là” è la più grande installazione mai realizzata dall’artista e soprattutto è un’installazione sonora, un gigantesco strumento musicale. “Agganciandosi alla struttura adibita a ospitare il sistema di illuminazione – spiega la nota – l’artista ha costruito una parete continua di tubi innocenti che si snoda attraverso sette delle dieci stanze del nucleo originale del Centro Pecci, trasformandola in uno strumento musicale in cui i tubi diventano, attraverso apposite modifiche, delle canne d’organo. Il musicista inglese Gavin Bryars –uno degli esponenti più importanti della musica di ricerca emersa tra gli anni Sessanta e Settanta –ha composto una partitura polifonica per quest’opera, in cui ogni melodia corrisponde a una stanza diversa. Dal momento che la struttura divide a metà le sale del museo, dando la possibilità di entrare da due estremi opposti dello spazio espositivo, lo spettatore potrà scegliere tra quattro possibili direzioni in cui percorrere la mostra”.
La mostra “Hagoromo” è a cura di Luca Cerizza con Elena Magini e realizzata in partnership con Intesa Sanpaolo. “Hagoromo” è il titolo di una nota pièce del teatro Noh giapponese ed è anche il titolo di quella che Bartolini considera la sua prima opera matura. La mostra è accompagnata da “Hagoromo:Massimo Bartolini”, la più ampia pubblicazione mai dedicata all’artista toscano. A cura di Luca Cerizza e Cristiana Perrella, e pubblicato da NERO, il volume è un progetto realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X edizione 2021), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Tutte le altre informazioni le trovate sul sito del Centro Pecci.