“Ha lavorato per la nostra Città fino all’ultimo, sempre con il sorriso e con grande passione. Oggi perdo un grandissimo amico, quasi un padre, oltre al mio vicesindaco. Il mio abbraccio più grande va a Cosetta, Niccolò e Chiara”. Il sindaco Matteo Biffoni con tutti gli assessori e gli ex assessori che hanno lavorato in questi due mandati con il vicesindaco Luigi Biancalani si stringono intorno alla sua famiglia.
Biancalani, 74 anni, medico, è sempre stato attivo nel volontariato e in politica. A lungo Presidente dell’Ordine dei Medici, per vent’anni è stato consigliere comunale, dal 1975 al 1995 e segretario della DC per 15 anni, prima comunale e poi provinciale. Sempre impegnato nel volontariato è stato proposto della Misericordia fino al 2014, quando Matteo Biffoni lo nomina assessore al Sociale, carica confermata con il secondo mandato nel 2019 quando diventa anche vicesindaco. Negli anni da assessore e vicesindaco si è sempre battuto con impegno costante perché nella nostra città nessuno restasse solo, con la consapevolezza che il Comune non avrebbe potuto dare risposte a tutti ma con la disponibilità personale di ascoltare tutti e di cercare per ognuno una soluzione, in una realtà dove il ruolo di assessore al Sociale è sempre più complesso.
“Luigi è sempre stato una figura di riferimento per tutti noi, sin dal primo mandato. La sua esperienza, la sua autorevolezza, la sua umanità lo hanno sempre reso per noi una colonna portante della giunta – spiega il sindaco -. Nonostante la malattia, non ha mai fatto mancare la sua costante e instancabile presenza, una grande capacità politica, una costante vicinanza personale in qualsiasi istante. Ognuno di noi davanti a una difficoltà, a un dubbio, a un timore sapeva di poter chiamare Luigi, sempre, di domenica o a Natale. Una vicinanza che quotidianamente dimostrava a noi come a tutti i cittadini che si rivolgevano all’assessorato”. Per il sindaco, in particolare, un rapporto anche personale che ha radici profonde.
“Biancalani è stato un punto di riferimento per la città – spiega la nota del Comune – per i suoi tanti pazienti, per i colleghi medici, per gli amici che hanno condiviso con lui la passione politica, per gli assessori con cui ha lavorato, per i volontari della Misericordia, per i tifosi che con lui hanno condiviso la passione per il suo amato Milan. E’ stato un punto fermo per la sua famiglia, la moglie, i figli e la nipotina ai quali, oggi, va l’abbraccio della Giunta e di tutta Prato”.