Quarantaquattro chilometri sui sentieri di mezzacosta delle colline pratesi per rimettere insieme i pezzi di una storia – quella medievale della provincia di Prato – rimasta troppo a lungo sfilacciata. Questa è la “Via delle Rocche”, il nuovo cammino individuato dalla Fondazione Cdse e da Legambiente che sarà presentato sabato 7 maggio, insieme al calendario delle passeggiate.
«Non ce ne rendiamo conto ma c’è ancora tanto medioevo tra Montemurlo e la Val di Bisenzio e la Via delle Rocche cerca di rimetterlo insieme lungo un percorso ragionato, accessibile a tutti gli amanti della natura, della storia e della storia dell’arte», spiega Alessia Cecconi, direttrice del Centro documentazione storica etnografica (Cdse).
Il nuovo cammino nasce quindi con l’obiettivo di assecondare il ritrovato amore per la natura e per le escursioni, anche in ottica turistica, ma soprattutto per ridare alla Val di Bisenzio e a Montemurlo quella dignità storico-artistica di cui nel tempo abbiamo perso la percezione. «Il nostro legame iconografico con il medioevo è stato interrotto bruscamente durante la Seconda Guerra Mondiale e poi nella successiva industrializzazione – racconta Cecconi – i nazisti in ritirata fecero saltare i ponti a schiena d’asino della Val di Bisenzio, così come distrussero anche la pieve di Filettole. Hanno insomma cancellato un’eredità preziosissima ma se si rallenta e si percorrono i sentieri di mezza costa, quelli cioè usati dai viandanti medievali, si capisce che di testimonianze ce ne sono ancora molte – conclude la direttrice del Cdse – lasciti preziosissimi soprattutto delle famiglie dei Guidi, degli Alberti e dei Bardi».
Cinque castelli, quattro badie e cinque pievi, che nel medioevo erano un vero e proprio punto di riferimento per le comunità locali. Lungo i sentieri della Via delle Rocche le scoperte però non si fermeranno qui. Il percorso che parte dalla Rocca di Montemurlo e prosegue fino alle cave di Serpentino passando per la pieve di San Giovanni Decollato, s’inoltra nella Val di Bisenzio toccando la villa del Mulinaccio, i borghi di Popigliano e Grisciavola, raggiunge la Torre di Melagrana e la pieve di Sofignano passando per il passo della Collina, «il punto dal quale il condottiero Castruccio Castracani fece ingresso nella valle con le sue truppe nel Trecento» spiega ancora Cecconi. Snodandosi in mezzo alla natura della Calvana, il sentiero farà scoprire il borgo medievale di Mezzana – solo per citarne uno – per poi rimettere in collegamento per la prima volta dopo secoli la Rocca di Cerbaia con quella di Vernio.
Un percorso storico e naturalistico che vuole raccontare una storia diversa della Val di Bisenzio, riportando alla luce luoghi e storie nascoste da secoli e donandole al grande pubblico.