Sarà possibile salire sui ponteggi del Duomo in restauro per “osservare le ghiande e le foglioline di quercia che compongono il festone scolpito da Donatello per la base del pulpito, così come le sopracciglia di colore blu della Madonna, dei Santi e dei cherubini presenti sulla «robbiana» situata sopra il portone d’ingresso della Cattedrale”.
«È un’emozione osservare nel dettaglio certi particolari che ci fanno apprezzare infinitamente il lavoro che hanno fatto gli artigiani e gli artisti di secoli e secoli fa – ha detto il vescovo Nerbini durante la presentazione alla stampa di martedì 3 maggio – e allo stesso tempo questo ci dovrebbe rafforzare nell’amore per la nostra città e per le opere che qui si trovano e che talvolta non siamo così attenti a considerare quanto meriterebbero».
Il primo appuntamento è per il 5 maggio, le visite – della durata di un’ora circa – si ripeteranno poi tutti i giovedì di questo mese (5, 12, 18 e 26) e saranno su due turni: alle 18,30 e alle 19,30. Potranno partecipare i maggiori di 12 anni, i minorenni dovranno essere accompagnati da almeno un genitore.
La prenotazione è obbligatoria, i posti a disposizione per ogni turno di visita sono limitati (massimo 8), il costo è di 20 euro a persona. Per partecipare occorre leggere il regolamento, rispettarne le indicazioni e firmare una malleva. Per informazioni e prenotazioni: [email protected]; 340 5101749 (dal martedì al venerdì ore 9-15; giovedì ore 9-18 e sabato ore 10-13); www.artemiaprato.it.
Il restauro
Il progetto prevede una serie di interventi sui muri esterni della cattedrale volti alla conservazione e alla messa in sicurezza dell’apparato decorativo monumentale della facciata principale, di quella laterale, del campanile e della parte absidale.
Il primo step è stata la mappatura della situazione e dei vari tipi di degrado, oltre ad alcune prove di pulitura. Gli interventi nello specifico consistono nel restauro di tutte le superfici lapidee, con attenzione al marmo verde di Prato e alla pietra serena, che presentano i maggiori degradi, con diffusi distacchi e caduta di materiale. Per questi elementi decorativi saranno previsti interventi di pre-consolidamento, pulitura, consolidamento ed integrazione delle parti mancanti. Anche l’alberese bianco, presente pure nella variante palombino con la caratteristica colorazione ruggine, sarà restaurato e consolidato per recuperare l’antico splendore. Sulle facciate vi sono anche porzioni con decorazioni pittoriche ad affresco che saranno pulite e trattate per risolvere i problemi di distacco degli intonaci e delle pitture ed eliminare i segni del tempo che hanno degradato i colori.
Infine, saranno restaurate anche le statue presenti sulla sommità della facciata e che rappresentano Sant’Anna con la Madonna bambina, San Gioacchino, la Vergine Maria e Santo Stefano. Anche il pulpito di Donatello e la lunetta di Della Robbia, sopra il portale del duomo, saranno oggetto di una revisione dello stato di conservazione.
I lavori termineranno entro la fine dell’anno e sono realizzati dalla ditta pratese Piacenti spa. Il progetto è stato realizzato dallo Studio Comes con la supervisione della Soprintendenza. Il committente è il Capitolo della Cattedrale in collaborazione con l’Ufficio Beni culturali della Diocesi di Prato.
«L’ultimo restauro delle facciate del Duomo risale a 40 anni fa – ha aggiunto Carlo Blasi, progettista dello Studio Comes -. Andiamo a fare un restauro molto dettagliato, durante il quale verrà esaminata ogni pietra. Tutto questo sarà possibile grazie ad un vero e proprio lavoro di squadra». I lavori sono eseguiti dalla ditta Piacenti, «analizzando il magistrale restauro eseguito quaranta anni fa, abbiamo ora l’opportunità di progettare al meglio questo nuovo intervento che stiamo avviando – ha precisato Giammarco Piacenti -. Studiando e avendo visto dopo quaranta anni la distruzione di alcuni materiali, possiamo individuare anche temporalmente delle manutenzioni che possano evitare distacchi, cadute e danni alle persone e al bene culturale».
Presente al sopralluogo anche l’assessore alla Cultura Simone Mangani: «Un restauro straordinario che darà una nuova vita alla facciata della cattedrale, una delle case fondamentali della città, un patrimonio religioso e civile, di tutti i cittadini».