L’“Open Studio Italo Bolano” aprirà a Prato venerdì 22 aprile alle 17,30, in via Fra’ Bartolomeo 57, con una retrospettiva dedicata all’artista elbano dal titolo “Viaggio nel blu”, una selezione di opere datate 2019 cui l’artista si dedicò fino alla fine.
L'”Open Studio Italo Bolano” aprirà a Prato, alla presenza del sindaco, Matteo Biffoni, e della moglie dell’artista e presidentessa della Fondazione Italo Bolano ETS, Alessandra Ribaldone. “Viaggio nel blu”, la mostra che inaugurerà lo studio, raccoglie lavori rimasti nascosti a lungo. Il progetto è stato affidato alla direzione artistica della storica dell’arte e curatrice, Erica Romano, direttrice anche dell’Open Air Museum di San Martino a Portoferraio, entrato a far parte del Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano – S.M.Ar.T. Lo studio è stato ristrutturato con l’intenzione di rendere l’ex-atelier dell’artista un luogo di ricerca e incontro dedicato alla conoscenza del patrimonio artistico e umano di Italo Bolano e al dialogo e confronto con i nuovi linguaggi contemporanei.
“L’idea – ha detto Alessandra Ribaldone – è quella di far rivivere l’arte in queste mura che hanno visto Italo lavorare per tanti anni. Nello studio ci sarà un’alternanza di artisti contemporanei, moderni e affermati ai quali sarà dato modo di colloquiare col fine di rendere questo spazio un centro di cultura per la città di Prato”.
La mostra
La mostra si dividerà tra lo studio pratese e la galleria dell’Open Air Museum, dove sarà visitabile dal mese di meggio con opere diverse, ma sempre parte della stessa produzione del 2019: l’inaugurazione pratese sarà anche l’occasione per annunciare il progetto di realizzazione di un nuovo edificio museale che interesserà l’area attuale del museo all’Isola d’Elba, ad opera dell’architetto Giampiero Gabelli.
L’Open Studio di Prato presenterà una selezione delle ultime opere qui realizzate, e rimaste sconosciute fino ad oggi: nel percorso espositivo si trovano lavori del tutto inediti che portano la firma dell’artista, come le classiche pennellate blu, rosse e verdi. In mostra ci sono vedute, spesso marine, ma non mancano opere meno consuete: “Fino all’ultimo respiro Bolano non è stato mai pago di portare avanti nuove idee – si legge nel comunicato – di scoprire accostamenti cromatici mai esplorati, di tentare variabili e soluzioni che lo hanno spinto a ricercare nel viola, nel rosa e in altre tinte più delicate sentimenti più sottili e visioni crepuscolari”.
A partire da ottobre inizierà un programma di attività, laboratori, incontri, eventi e collaborazioni con altre realtà del territorio.