Nel valzer dei rinnovi ai vertici delle partecipate, spicca la rinuncia di Walter Bernardi alla presidenza della Casa Pia dei Ceppi, la fondazione che ha in carico la gestione di palazzo Datini.
In una lettera pubblicata l’8 marzo sulla Nazione, Bernardi spiega il lavoro svolto negli ultimi anni per “risvegliare Palazzo Datini dall’antico torpore” e spiega di aver legato la presidenza della Fondazione a due idee ben precise: rinnovare l’allestimento museale con nuove installazioni multimediali e aumentare la sinergia si Palazzo Datini con Palazzo Pretorio, che è lì accanto, attraverso la creazione di una sorta di “corridoio Datiniano”.
“Ma visto che tanti nostri amministratori sono convinti che Palazzo Datini non sia un luogo di cultura da valorizzare, bensì un ingombrante “casone”[…], un vecchio e malandato palazzaccio di cui non si sa che farsene – racconta Bernardi – ho consegnato la sindaco le mie dimissioni».
Ha lasciato il cda della Fondazione Cada Pia dei Ceppi anche Mario Barbacci, che sarà il rappresentante delle associazioni culturali della città nella segreteria del Partito Democratico.