La fondazione Museo di Palazzo Datini (via Ser Lapo Mazzei 43) ospita Mondi Possibili, personale di Elisa Zadi a cura di Marco Botti (12-27 febbraio).
L’artista toscana Elisa Zadi espone pitture e installazioni inedite in dialogo con l’ambiente di Palazzo Datini. “Le opere dell’artista toscana non cercano mai l’effetto speciale o decorativo, tantomeno il mero tecnicismo – si legge nella presentazione – Elisa Zadi si concentra da sempre sull’esperienza del fare, sull’introspezione della ricerca come necessità. La pittura, l’installazione, la performance e la poesia sono mezzi che le consentono di sperimentare e vivere l’atto creativo nella sua essenza, il manifestarsi miracoloso della bellezza e i limiti umani nel coglierla”.
“Da quest’ultimo concetto nascono i lavori esposti, che fanno parte della nuova serie “Mondi Possibili”, nozione che rimanda a Gottfried Wilhelm Leibniz e ai “mondi possibili” intesi come idee nella mente di Dio, ma anche come verità. “Le verità di fatto sono contingenti, libere e vere solo nel mondo possibile che esiste – afferma l’artista. – Le infinite verità si manifestano, a volte si fanno trovare, altre dobbiamo capirle, giudicare se queste sono vere, autentiche. La mia arte cerca la verità, la migliore possibile”. Per Elisa Zadi la ricerca artistica coincide con un modus vivendi che in lei si manifesta nella creazione. Nel perseguire una perfezione che nel contempo la incanta e le sfugge, la seduce, la trasporta; a volte si rivela cruda e diretta, disillusa, reale. “Le mie opere – spiega l’artista – nascono dall’onestà intellettuale del sentire i propri limiti, di indagarli attraverso una pulizia della visione che porta alla semplicità dell’essere, all’ hic et nunc. Voglio che la mia pittura sia chiara e leggibile come una scrittura. Per fare questo affianco zone di colore che costruiscono le forme. Il colore non si sovrappone mai, non cancello gli sbagli. Cerco una perfezione di primo getto nella stesura, anzi la stesura stessa è un atto pittorico vivo, un rituale che porta alla creazione dell’opera e va rispettato, vissuto e accettato. Metto il colore senza pentimenti e cerco di accettare l’errore considerandolo parte della creazione e integrandolo a essa. L’errore, la non-perfezione fanno parte della mia pittura, così come della vita. Io cerco di accoglierlo come un mio limite inevitabile”. Nell’arte di Elisa Zadi c’è sempre la volontà di rappresentare la realtà come è nel momento, senza idealismi; solo così l’artista pensa di restituire alla bellezza la sua autenticità.
La mostra verrà in augurata sabato 12 febbraio, alle ore 17. Interverranno l’artista, il curatore e Walter Bernardi, presidente della Fondazione Museo Palazzo Datini.
Per tutta la durata dell’esposizione sono previsti eventi collaterali. Sabato 19 febbraio si terrà la presentazione di “Il profumo del giglio” (Edizioni Polistampa), primo libro di poesie di Elisa Zadi. Interverranno il curatore e lo scrittore Alessandro Bini, autore della prefazione. Sabato 26 febbraio ci sarà un aperitivo, con “Music selection” a cura di Francesco Musu.
La mostra sarà aperta il venerdì dalle 15 alle 18; il sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; la domenica dalle 9 alle 13. Apertura su appuntamento negli altri giorni scrivendo a [email protected].
L’evento espositivo è patrocinato da Regione Toscana, Comune di Prato e Fondazione Casa Pia dei Ceppi.