La parrocchia “Gesù Divino Lavoratore” di Prato ospita le opere di Dilvo Lotti, uno dei maestri dell’espressionismo europeo, e dall’archivio di famiglia del pittore sono emerse le fotografie della loro realizzazione.
La parrocchia “Gesù Divino Lavoratore”
La parrocchia “Gesù Divino Lavoratore” di via Donizetti, a Prato, custodisce tre pale d’altare e una via crucis dipinte da uno dei più importanti esponenti dell’espressionismo europeo: Dilvo Lotti, pittore di San Miniato in provincia di Pisa, ha infatti lavorato nella chiesa fra la fine degli anni ‘50 e gli anni ‘70. Dall’archivio della famiglia del pittore sono emerse le fotografie dell’esecuzione delle opere, tuttora esposte.
La via crucis è stata completata nel 1971 mentre i dipinti murali dietro l’altare sono stati finiti nel 1960.
Dilvo Lotti
Dilvo Lotti, nato nel 1914 e morto nel 2009, ha iniziato a dipingere nel 1931 con una scatola di colori regalategli da Francesco Chiappelli, suo insegnante e artista, pittore e incisore, che si trova ancora nella sua casa museo di San Miniato. Si diploma all’istituto d’arte Porta Romana di Firenze e inizia a frequentare il caffè “Giubbe Rosse” con Ardengo Soffici, Giorgio La Pira o Piero Parigi e, nel 1941, è invitato a esporre sedici opere alla Biennale di Venezia. Pochi anni dopo, nel 1947, da il via all’Istituto del Dramma Popolare di San Miniato, tuttora esistente, nato come reazione alla distruzione, nel 1944, dell’unico teatro esistente nel paese a causa delle mine tedesche. L’Istituto di Dramma Popolare, da allora, organizza rassegne teatrali e porta il teatro nelle piazze e nelle chiese di San Miniato, è il più antico festival di produzione in Italia e ha portato in scena artisti come Carla Fracci, Arnoldo Foà o Ave Ninchi.
Dilvo Lotti è stato invitato al Premio Carnegie di Pittsburgh, è stato insignito dal Presidente della Repubblica della “Medaglia d’argento ai benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte” ed è stato insignito “Accademico d’onore” dalla Libera Accademia delle Belle Arti di Firenze.
A San Miniato la sua casa-studio, dove ha vissuto con la moglie Giuseppina per tutta la vita, si trova in via Piero Maioli 22: alla morte del pittore Giuseppina Lotti ha espresso il desiderio, con atto testamentario, di legarne la memoria alla nascita di una fondazione che ne custodisca il patrimonio e ne promuova la memoria e lo studio delle opere. All’interno lo studio è rimasto esattamente com’era quando lo utilizzava il pittore, e l’impressione è quella di trovarsi in una vera e propria casa d’artista.
La casa, adesso una casa museo, sarà visitabile appena saranno concluse le operazioni di catalogazione dei beni al suo interno e di creazione dei percorsi di visita. Nel frattempo è possibile prenotare visite guidate per piccoli gruppi, scrivendo all’indirizzo [email protected]. o chiamando il numero 0571406700.