Abbandonate e lasciate sgretolare per troppo tempo, tre fontane del centro storico saranno adesso restaurate e rimesse in funzione grazie all’Art Bonus con cui Publiacqua finanzierà gli interventi.
Il restauro delle tre fontane del centro storico rientra nel progetto “La città nascosta” con cui Publiacqua vuole “valorizzare la storia degli acquedotti cittadini e, più in generale, il ruolo della risorsa idrica nella storia delle nostre comunità, avvalendosi del prezioso contributo dell’Università di Firenze e di un gruppo di lavoro di cui fanno parte esperti e studiosi del tema – spiega la nota inviata ai giornali – La finalità del progetto è innanzitutto quella di restituire luoghi e manufatti connessi agli acquedotti storici – ma anche alla vita quotidiana, culturale e di lavoro (lavatoi, fontane storiche ecc…) al territorio – attraverso interventi di restauro finanziati da Publiacqua mediante l’art bonus” per un totale di 130 mila euro.
Publiacqua ha individuato due interventi, il primo di recupero dei manufatti storici del Giardino di Carraia realizzato in concomitanza dei lavori per il nuovo deposito idrico a servizio dell’acquedotto pensato per Firenze capitale e il restauro di tre importanti fontane cittadine del centro di Prato. Un investimento totale 750 mila euro nel 2021 e 600 mila euro anno dal 2022 al 2024″.
Le fontane
La Fontana dei Delfini (Piazza San Francesco)
Progettata da Ferdinando Tacca nel 1665 rappresentava, assieme ad altre fontane del Comune di Prato, il nodo di una infrastruttura acquedottistica pubblica a servizio della città. Negli anni Trenta la fontana, fu oggetto di un completo rifacimento per il degrado della pietra arenaria. L’intervento previsto è teso a riportare la fontana alla sua bellezza ed efficienza originaria andando ad eliminare lesioni, disgregazioni, fessure e concrezioni calcaree che nel tempo ne hanno compromesso l’aspetto complessivo e la tenuta idraulica del bacino di contenimento. Costo dell’intervento: 30.000 euro.
La Fontana del Maghero (Piazza Mercatale)
Posizionata tra via dei Saponai e via Garibaldi, questa fontana risale probabilmente alla fine del ‘500 e, in origine, riceveva l’acqua da un vecchio acquedotto proveniente dal monte della Retaia. Oltre a servire ai cittadini per dissetarsi, aveva anche funzione di abbeveratoio per cavalli e somari che arrivavano in piazza nel giorno del mercato. L’intervento di restauro previsto è finalizzato ad eliminare fratture e concrezioni calcaree ed a ripristinare la bocchetta dell’acqua oggi mancante. Costo dell’intervento: 10.000 euro.
La Fontana del Pescatorello (Piazza del Duomo)
Risalente alla seconda metà dell’Ottocento, questa fontana sostituì la precedente, seicentesca, costruita da Ferdinando Tacca e posta sulla testa del largo Carducci. E’ una delle più famose della città, anche grazie alla sua posizione ma negli anni si è fortemente degradata. L’intervento di restauro è finalizzato alla pulizia delle superfici, al consolidamento e sigillatura di fratture e fessurazioni ed alla realizzazione di una copia della statua del Pescatorello il cui originale, una volta restaurato, sarà esposto in un museo cittadino. Costo dell’intervento: 90.000 euro.
I progetti di resturo sono stati presentati il 28 dicembre in palazzo Comunale, alla presenza del sindaco Matteo Biffoni, di Gabriele Bosi, assessore al Patrimonio del Comune di Prato e Lorenzo Perra, Presidente di Publiacqua. Assieme a loro Rita Iacopino, Direttore Scientifico del Museo di Palazzo Pretorio, Francesco Procopio, Responsabile UOC “Edilizia Monumentale e Patrimoniale” del Comune di Prato, Emanuela Ferretti Professoressa associata di Storia dell’architettura, Dipartimento di Architettura- Università di Firenze.