Il prossimo 16 dicembre arriverà al Metastasio “I due gemelli veneziani”, “uno spettacolo con cui Valter Malosti, premio Ubu 2009 come miglior regia, si confronta per la prima volta con il genio di Carlo Goldoni – si legge nella nota – su un testo riadattato da Angela Demattè“. ( Spettacoli 20,45 feriali, 19,30 sabato, 16,30 domenica).
“I due gemelli veneziani” è una macchina di divertimento con un intreccio fatto di duelli, amori e disamori, fughe, prigioni e ritrovamenti, in cui svetta l’espediente dei gemelli identici ma opposti caratterialmente – spiega la presentazione – Allo stesso tempo questo testo è anche una farsa nera, eversiva, inquietante, sulla famiglia, l’identità, l’amore (anche brutale, violentemente erotico, incestuoso) e la morte, che nelle mani di Valter Malosti svela inedite prospettive e finestre sulla contemporaneità”.
Composta nel 1747, poco prima della celebre Riforma Goldoniana, l’opera è ancora fortemente legata ai modelli della Commedia dell’Arte, al genio improvvisativo delle proprie maschere e alle recite a soggetto, ai i ruoli multipli, la maschera, un uso del corpo che potrebbe ricordarci la nostra danza contemporanea, il ritmo, la capacità di cambiare innumerevoli registri vocali. Aspetti che lo stesso Malosti restituisce fedelmente sul palco, riservando tuttavia grande attenzione ai germogli di quello che sarà il teatro goldoniano: un teatro che non si accontenta più di intrattenere il pubblico con temi di facile presa, ma che vuole farsi strumento di riflessione e di indagine sulla società e sugli gli uomini, attraverso uno sguardo ora più realista e verosimile.
Il lavoro è anche una ricerca sulla nostra lingua, anzi le nostre lingue: Testori, Pasolini, Gadda, Roberto Longhi; ma anche Fellini, Patrizia Valduga e Antonio Tarantino, questi i riferimenti per una profonda ricerca sulla lingua, che recupera un italiano più sporco e ruvido, in un labirinto di vicoli dove regna l’assoluta centralità del gioco dell’attore.
Fra gli interpreti Marco Foschi nel doppio ruolo dei gemelli Zanetto e Tonino, Danilo Nigrelli (Pancrazio), Marco Manchisi (Arlecchino / Pulcinella), Irene Petris (Beatrice), Alessandro Bressanello (Il Dottor Balanzoni, avvocato in Verona / Tiburzio, orefice), Anna Gamba (Rosaura, creduta figlia del Dottore), Valerio Mazzucato (Brighella, servo in casa del Dottore / Bargello), Camilla Nigro (Colombina, serva in casa del Dottore), Vittorio Camarota (Florindo, amico di Tonino), Andrea Bellacicco (Lelio, cavaliere affettato / Facchino). Scene e luci sono di Nicola Bovey, il progetto sonoro è di G.U.P. Alcaro e i costumi di Gianluca Sbicca.
Coprodotto da Teatro Stabile del Veneto, TPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro Metastasio di Prato, ERT – Teatro Nazionale.