A Cava Volpaie è stato avvistato lo sciacallo dorato per la prima volta in Toscana: l’individuo è stato ripreso dagli operatori di Natural Oasis e Fondazione Parsec nell’oasi della biodiversità di Bagnolo durante un avvistamento notturno.
Lo sciacallo dorato, un canide simile al lupo, è diffuso in Europa orientale e Asia ed è arrivato in Toscana, varcando gli Appennini, probabilmente a causa dei cambiamenti climatici.
Lo sciacallo dorato è arrivato a Cava Volpaie, l’oasi della biodiversità poco sopra l’abitato di Bagnolo, ed è stato immortalato da una foto trappola. Diffuso in Europa orientale ed Asia, lo sciacallo dorato non fa parte dell’ecosistema degli Appennini ma è stato già avvistato anche in Friuli Venezia Giulia e Trentino. La specie si sta progressivamente spostando verso il sud del nostro paese a causa dei cambiamenti climatici, che la spingono a cercare habitat adatti. L’individuo ripreso a Bagnolo potrebbe essere il primo ad arrivare in Toscana come uno dei molti già presenti sul territorio e, probabilmente, la specie entrerà a far parte dell’ecosistema regionale.
“Sapevamo dai gruppi di ricerca che seguono l’andamento dell’espansione territoriale di questa specie in Italia che, prima o poi, lo sciacallo avrebbe utilizzato gli Appennini come corridoio per spostarsi verso Sud – spiega Francesco Bacci, ricercatore e fotografo naturalista di Naturaloasis – La conferma dell’avvenuto balzo è arrivata a fine novembre 2021 quando, dal programma di monitoraggio del basso Appennino pratese, sono state evidenziate le prime prove certe della presenza di questo animale sul territorio”.
Nonostante il nome lo sciacallo dorato non è un super predatore come i suoi parenti dallo stesso nome, o come il coyote americano o il lupo: “È molto più probabile che la sua presenza passi inavvertita, piuttosto che si verifichino incidenti con le attività umane o con gli animali domestici – continua Francesco Bacci – Le espansioni territoriali sono uno dei tanti processi naturali che regolano l’equilibrio dei nostri ecosistemi. Piuttosto dovremmo riflettere sul perché questa specie ha varcato i nostri confini nazionali e cosa l’ha spinta a farlo, dato che questa espansione è stata probabilmente promossa da particolari condizioni ambientali causate dall’attività dell’uomo, tra i quali ritroviamo l’aumento delle temperature dovuto a i cambiamenti climatici e il cambiamento di destinazione dell’uso del suolo, attività che hanno creato una nicchia ecologica adatta per questa specie”.
Di taglia simile a un cane fra i 10 e i 15 kg, lo sciacallo dorato è onnivoro e adattabile sia nella dieta che nella scelta del territorio: proprio per questo, forse, ha scelto Casa Volpaie come casa, una ex discarica diventata oasi di biodiversità. Grazie alla bonifica, infatti, nella cava c’è una proliferazione di cavallette e insetti superiore alla norma, che attira una grande quantità di animali.