Il Centro Pecci presenta l’Urban Center, un nuovo spazio per ampliare la partecipazione cittadina al museo che sarà attivo da sabato 20 novembre.
Il Centro Pecci si apre alla città: l’Urban Center, la cui struttura architettonica è stata progettata dal collettivo Fosbury Architecture, sarà “uno spazio aperto al confronto, laboratorio di possibilità e strumento per portare il museo a incontrare la città e i suoi cittadini”, come si legge nel comunicato del centro per l’arte contemporanea.
L’Urban Center, voluto dal Comune di Prato e dalla Fondazione per le Arte Contemporanee in Toscana, sarà un laboratorio permanente che accoglierà installazioni immersive, un teatro, un playground, una piattaforma per contenuti multimediali, una vetrina per la città con mostre, eventi, convegni e webinar. Il centro lavorerà su temi come transizione ambientale e digitale, metabolismo urbano circolare ed equità sociale.
L’Urban Center sarà composto da una grande tenda isolante e fonoassorbente il cui tessuto è stato ideato in collaborazione con aziende del territorio: studiato per essere un “grande sipario che abbraccia lo spazio”, il centro potrà attivare configurazioni diverse adatte alle varie attività che vi si svolgeranno: per l’opening, infatti, verrà ospitato il primo allestimento temporaneo, “Osservatorio Prato 2050”. Creato da Fosbury Architecture, l’allestimento è dedicato ai progetti attivi e ai network locali e internazionali attivi in città. Sarà presentato, inoltre, un saggio fotografico realizzato per l’apertura da Piercarlo Quecchia e Alessandro Saletta di DSL Studio che, con 25 scatti, racconterà Prato dietro le quinte.
Durante l’apertura verrà presentato il Comitato Scientifico: costituito da importanti personalità del settore della ricerca architettonica, urbanistica sociale e paesaggistica nominati dal Sindaco di Prato e dal Presidente della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana, è composto da Marco Brizzi, curatore e critico di architettura contemporanea; Elisa Cattaneo, docente al Politecnico di Milano ed esperta di landscape urbanism; Emilia Giorgi, curatrice e critica di arti visive e architettura contemporanee; Ippolito Pestellini, architetto e curatore; nomi ai quali si aggiungono Silvia Cangioli, membro del CDA della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana ed espressione diretta della Fondazione stessa, ed Andrea Valzania, docente di Sociologia dell’Università di Siena, espresso dal Comune di Prato.
Alla programmazione del Centro Pecci, però, mancherà la presentazione di “Chiese Chiuse” di Tommaso Montanari, che avrebbe dovuto tenersi giovedì 18 novembre: l’autore, come riporta il Tirreno citando un articolo del Fatto Quotidiano scritto da Montanari stesso, ha deciso di non presentare il suo libro al Centro Pecci per protesta contro il licenziamento della direttrice, Cristiana Perrella.