L’H2NO, il locale di musica dal vivo di Pistoia, ha annunciato la riapertura a partire dal fine settimana di venerdì 29 ottobre.
L’H2NO di Pistoia riapre dopo quasi due anni di chiusura, lanciandosi nel primo weekend di lavoro: da venerdì 29 a domenica 31 ottobre. Per entrare, oltre al green pass, vi serviranno documento e tessera ACSI.
Nuove modalità di sicurezza e di ingresso, e ancora qualcosa che resta da chiarire. Abbiamo parlato con Gian Filippo Morganti, fondatore del circolo ACSI H2NO, mentre rimetteva a posto il locale in vista della riapertura. Anzi, mentre adattava tutto per conformarsi alle norme anticontagio.
«Da venerdì 29 riapriamo, per tutti i fine settimana – spiega – per quel fine settimana, e forse anche per il prossimo, non faremo concerti. È ancora tutto nuovo, dobbiamo vedere come vanno le cose».
La capienza è tornata al 100%?
«Si, è al 100%. L’unico problema è che non sappiamo ancora se sia il 100% a sedere o in piedi. Se mettiamo la gente a sedere, anche se fosse al 100%, c’entra circa il 50% della gente che potrebbe entrarci. Il Governo ancora non ci ha dato niente di scritto, quindi siamo ancora qui ad aspettare qualche certezza. Ho parlato anche con il Cage di Livorno, e loro hanno deciso di riaprire a novembre proprio per cercare di sapere come comportarsi».
E per quanto riguarda le bevute?
«Adesso possiamo servirle. Anche perchè un locale, senza poter vendere da bere, non riesce a restare aperto».
Avete ancora tutti i dipendenti che avevate prima della pandemia?
«Ci sono tutti, anzi! Ne abbiamo quattro in più per il controllo del green pass all’ingresso. È paradossale: è probabile che lavori al 50% della capienza, e devi prendere persone in più per poterlo fare».
Come funzionerà, da ora in poi, l’H2NO?
«Vedremo, senza toccare con mano quello che succederà è una cosa difficile da capire. Sicuramente l’entrata sarà a prenotazione, e le persone potranno prenotarsi su Facebook, Instagram o per telefono. Noi terremo loro il posto fino alle una del mattino, dopo se non sono venuti cederemo il posto ad altri: in questa situazione non possiamo permetterci di lasciare posti vuoti, lasciare che chi si prenota poi non venga. Nel frattempo ci stiamo organizzando per creare uno spazio fuori che possa ospitare altre 200 persone circa: ci saranno gazebo, bar e funghi per scaldarsi. Da noi le persone sono sempre state anche fuori».