“La Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana rende noto che voci e commenti circolate oggi a mezzo stampa riguardo alla proprietà intellettuale delle mostre del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato e la loro cancellazione sono prive di fondamento”. Così risponde il Centro Pecci alle affermazioni comparse sui giornali nei giorni scorsi secondo le quali l’ex direttrice Cristiana Perrella avrebbe la possibilità di rivendicare la proprietà intellettuale delle mostre già organizzate.
Tutto è nato dalle dichiarazioni del consigliere leghista Marco Curcio. «Ho parlato personalmente con la dirigenza del museo Pecci e ho avuto conferma di quanto temevo – ha dichiarato Marco Curcio a Tv Prato – per otto mesi il Centro rischia di perdere tutte le mostre programmate, correndo ai ripari in fretta e furia con mostre di opere presenti nei propri magazzini». «Quello che dice Curcio formalmente è giusto – ha aggiunto l’ex direttrice Cristiana Perrella all’emittente pratese – Le prossime mostre sono tutte organizzate da me, tranne quella sugli archivi. Se dal Pecci mi chiameranno per chiedermi il consenso, allora vedrò come rispondere».
“Lo staff del Centro Pecci sta regolarmente lavorando alla programmazione delle prossime attività, non solo espositive, a partire dall’imminente apertura dell’Urban Center negli spazi del museo – si legge ancora nella nota inviata ai giornali dal Centro Pecci – Informazioni e aggiornamenti continueranno a essere forniti sul sito web e attraverso i canali istituzionali del Centro”.