La Camerata Strumentale Città di Prato presenta la nuova stagione concertistica 2021/2022, “Lo sguardo avanti”, con il recupero dei concerti 2020/2021 rimandati a causa della pandemia.
“Fra i tanti significati che il mito d’Orfeo racchiude, uno in particolare ci ammonisce nel percorso complesso che tutti insieme stiamo facendo – si legge nella presentazione della nuova stagione della Camerata Strumentale – A chi è stato capace di superare, grazie alla potenza irresistibile della musica, il confine inviolabile che separa la vita dalla morte, viene intimata una condizione. Non dovrà voltarsi indietro mentre riporta con sé tra i vivi Euridice, che il suo canto ha strappato all’oltretomba. Orfeo deve indirizzare avanti il proprio sguardo e, nel momento in cui cederà al desiderio di contemplare la sposa che lo segue, la perderà di nuovo e per sempre. Abbiamo alle spalle sofferenze e disagi, lutti e insicurezza, immersi nel lungo silenzio della musica. Ora dobbiamo guardare avanti per uscire dalle caligini dell’Erebo e riappropriarsi, con tutta la cautela ancora necessaria, delle nostre vite, della nostra socialità, della nostra musica”.
Torna così sul palco la “Canzona di ringraziamento” della Camerata con i Cinque concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven, Mendelssohn, Čajkovskij Prokof’ev, Sibelius, Richard Strauss, il Concerto per violino di Peteris Vasks.
Ecco il programma, narrato dal direttore artistico della Camerata Strumentale: Alberto Batisti. Tutti i concerti si terranno al Teatro Politeama Pratese alle 21.
Giovedì 21 ottobre, Anteprima stagione 21/22 – Fuori programma
direttore e violino Hugo Ticciati
Beethoven: Canzona di ringraziamento dal Quartetto in la minore op. 132 Britten: Variazioni su un tema di Frank Bridge op. 10 Vasks: Distant Light, Concerto per violino e orchestra d’archi
Hugo Ticciati, violinista, direttore e animatore di iniziative artistiche, si farà carico di questo autentico tour de force per l’orchestra d’archi, affiancandolo al Concerto per violino di Peteris Vasks, composto per Gidon Kremer nel 1997, nel quale potremo ammirare le doti di Ticciati come solista. Questo Concerto porta il titolo “Distant Light” ed è intriso del senso di dolore, solitudine e consolazione tipico dell’anima musicale baltica.
Quella “luce distante” che s’intravede nel paesaggio sonoro creato da Vasks è proprio la musica, che fa sorgere la speranza sulle nostre pene. Nel cuore del Quartetto in la minore op. 132 compare una fra le pagine più toccanti dell’umanità di Beethoven, sgorgata dal suo cuore dopo l’angoscia di una malattia. È la “Canzona di ringraziamento di un guarito alla Divinità, in modo lidio”. Quanto dolorosamente attuali siano queste note, nella loro nuda, disarmante preghiera e nella purezza arcaica di quel canto, è immediatamente manifesto. Abbiamo fatto tutti personale esperienza della sospensione del tempo, la stessa che Beethoven ha eternato nella sua Canzona di ringraziamento. Questa musica ci invita a scrutare dentro di noi per ritrovare la nostra natura spirituale. Anche le Variazioni che Britten indirizzò al proprio maestro Frank Bridge, utilizzando un suo tema come punto di partenza, sono un affettuoso segno di gratitudine per quella paternità artistica e per la guida ricevuta.
Mercoledì 17 novembre: concerto inaugurale
direttore Jonathan WebbPietro De Maria pianoforte
Beethoven: Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in si bemolle maggiore op. 19, Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in do maggiore op. 15, Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in do minore op. 37
Giovedì 18 novembre
direttore Jonathan Webb, Pietro De Maria pianoforte
Beethoven: Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 in sol maggiore op. 58, Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 mi bemolle maggiore op. 73
Il 17 dicembre 2020 cadeva il 250° anniversario della nascita di Beethoven. La festa dello scorso anno, che avevamo deciso di celebrare nel giorno di Santa Cecilia, patrona della musica, non ebbe purtroppo luogo. Ma infondo, non abbiamo bisogno delle grandi ricorrenza per festeggiare il grande compositore. Vogliamo questa “due giorni” si trasformi in una dichiarazione d’amore a Beethoven partecipata dalla nostra comunità. Eseguiremo i cinque Concerti per pianoforte e orchestra, distribuiti fra il mercoledì ed il giovedì . Pietro De Maria ne sarà l’interprete unico, insieme a Jonathan Webb e naturalmente alla Camerata. L’impegno che attende il pianista nostro concittadino non può che essere definito «eroico» e l’aggettivo – trattandosi di Beethoven – ci sembra davvero pertinente.
Giovedì 9 dicembre
direttore Jonathan Webb, Suyeon Kang violino
Beethoven: Ouverture in do maggiore “per l’onomastico” op. 115, Prokof’ev: Concerto n. 2 in sol minore per violino e orchestra op. 63, Beethoven: Sinfonia n. 8 in fa maggiore op. 93
Avvicinandoci ancora di più al giorno del duecentocinquantunesimo anniversario della nascita di Beethoven (esattamente tra sette giorni) gli dedichiamo anche buona parte di questo concerto. Jonathan Webb dirige l’Ouverture per l’onomastico, intesa come un affettuoso biglietto di auguri e l’Ottava Sinfonia, che rivendica alla musica un’autonomia spogliata d’ogni intento oratorio e celebrata nella felicità del ritmo, con un pensiero indirizzato alle figure paterne di Haydn e di Mozart. Al concerto partecipa una giovane violinista coreana residente in Germania, Suyeon Kang. A lei è affidato il Concerto n. 2 op. 63 di Sergej Prokof’ev, un capolavoro con cui il compositore si congedò dall’Occidente nel 1935, prima di rientrare in Unione Sovietica. Anche questa partitura sembra raccontarci una storia di ritrovata energia. Il canto di un violino solo si trasmette a tutti gli strumenti dell’orchestra e conquista insieme a loro vita, movimento, forza.
Mercoledì 26 gennaio e giovedì 27 gennaio, Chiesa di San Francesco
direttore Claudio Novati, Mauro Borgioni baritono
Bach: Sinfonia dalla Cantata «Geist und Seele sind verwirret» BWV 35, Bach: «Ich habe genug», Cantata BWV 82, Bach: «Christ, unser Herr, zum Jordan Kam», Preludio corale BWV 684 Trascrizione per orchestra di Claudio Novati, Bach: «Ich will den Kreuzstab gerne tragen», Cantata BWV 56
Torniamo nella Chiesa di San Francesco con due serate dedicate a Bach.
La voce sontuosa ed elegante del baritono Mauro Borgioni sarà al servizio di due Cantate che esprimono in musica il conforto e la dolcezza di una meditazione spirituale. Una di esse si intitola Ich habe genug, che significa “Ne ho abbastanza”. Siamo stati tutti messi alla prova e questa preghiera di Bach interpreta anche il nostro giusto desiderio di serenità. Anche l’altra ha un titolo eloquente: “Porterò volentieri il peso della croce”. Nel metterla in dialogo con l’oboe, Bach affida alla voce alcune delle sue melodie più commoventi e intrise di grande umanità. Un giovane direttore italiano di ventotto anni, Claudio Novati, sarà l’interprete di questo programma di speciale bellezza. È anch’egli un veicolo di “nuova forza”.
Giovedì 24 febbraio
direttore Jonathan Webb, Tetraktis percussioni
Sibelius: Pelléas et Mélisande, Suite dalle musiche di scena op. 46, Strauss: Il Borghese gentiluomo, Suite dalle musiche di scena
Il programma di questo concerto diretto da Jonathan Webb è intimamente legato al teatro. Pelléas et Mélisande di Sibelius è infatti musica nata come commento scenico al dramma di Maurice Maeterlinick (lo stesso da cui Debussy trasse la sua celebre unica opera lirica). Qui è accoppiata alla Suite dalle musiche di scena per il Borghese gentiluomo di Molière, una delle invenzioni più vivaci e geniali di Richard Strauss, che si è divertito a nascondervi citazioni umoristiche e affettuosi omaggi al barocco francese di Giovanni Battista Lulli, il compositore di Luigi XIV che collaborò con Molière all’invenzione della sua immortale comédie-ballet.
Giovedì 17 marzo
direttore Jonathan Webb
Beethoven: Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 36, Sibelius: Sinfonia n. 6 in re minore op. 104
Prosegue il progetto di esecuzione integrale delle Sinfonie di Jean Sibelius con la Sesta. Il compositore finlandese la definì «acqua pura» per la sua essenza cristallina, trasparente, antiretorica. È un atto di fede nella polifonia e un manifesto omaggio ai modi antichi, la sorgente spirituale della musica europea cui Sibelius attinge con devozione e castità artistica. Con la Seconda Sinfonia di Beethoven si chiude invece il ciclo delle nove sinfonie, interpretate nel corso degli anni da Jonathan Webb alla guida della Camerata e si completa l’omaggio per il 250° anniversario dalla nascita del genio di Bonn.
Giovedì 7 aprile
direttore Luigi Piovano, Grazia Raimondi violino
Mendelssohn: Concerto per violino e orchestra d’archi in re minore MWV N:8, Čajkovskij: Serenata per archi in do maggiore op.48
Luigi Piovano torna sul podio della Camerata per interpretare la Serenata per archi di Čajkovskij, pagina celeberrima e amatissima dal pubblico. Il programma offre inoltre il Concerto per violino e orchestra d’archi in re minore di Mendelssohn, un gioiello composto nel 1822, quando il musicista tedesco aveva solo tredici anni. Avrà come solista la nostra Grazia Raimondi, prestigioso violino di spalla dell’Orchestra pratese.
Giovedì 5 maggio
direttore Jonathan Webb
Gluck: Orfeo ed Euridice, Azione teatrale per musica in tre atti di Ranieri de’Calzabigi, In forma di concerto
Orfeo Antonio Giovannini, Euridice Rachael Birthisel, Amore Sophie Gallagher, Coro “Città di Prato”, maestro del coro Elia Orlando
La musica come forza della vita e come luce che splende oltre la tenebra è il messaggio universale ed eterno del mito d’Orfeo e del capolavoro di Gluck che fa da mèta al nostro sentiero. Il concerto di chiusura ha per noi il valore di una professione di fede, intonata dall’Orchestra e dal Coro della Città come simbolo di una comunità che crede nell’energia redentrice della bellezza. Le voci di Antonio Giovannini (interprete eletto di Orfeo), di Rachael Birthisel e di Sophie Gallagher, guidate da Jonathan Webb, ci scorteranno a contemplare il “puro ciel” e il “chiaro sol” che dalla musica si irradia sulla nostra anima. Quando scegliemmo di programmarla per il maggio 2020 non immaginavamo che conquistare quel “puro ciel” e quel “chiaro sol” potesse essere così tormentato. Finalmente li contempliamo nello splendore di quei suoni, un anno dopo, “sentendo nuova forza”.
Torna anche il Club delle 18,45: alle 18,45 al teatro Politeama, prima di ogni concerto in programma, si terrà l’appuntamento a ingresso libero con incontro introduttivo tenuto da Alberto Batisti. Per ogni informazione potete consultare il sito della Camerata Strumentale.
Ecco i prezzi degli abbonamenti:
Intero: 170€
Sudenti under 25: 75€
Carnet 4 spettacoli a scelta: 95€
Ed ecco i prezzi dei biglietti:
Intero platea 25€
Ridotto* platea 20€
Intero galleria 15€
Ridotto* galleria 10 €
Under 30 10€
Under 18 5€
*Università del Tempo Libero, Abbonati di Rete Toscana Classica
Concerto del 21 ottobre
Intero 15€
Under 18 5€
Gli abbonamenti Intero e Ridotto studenti includono il concerto del 21 ottobre, con un totale di 9 concerti, previo ritiro del biglietto in biglietteria. Nel carnet 4 spettacoli è possibile scegliere qualsiasi concerto della Stagione ad esclusione del concerto del 21 ottobre.
Gli abbonamenti, i biglietti e i carnet sottoscritti per la Stagione 2020-2021 sono validi anche per la Stagione 2021-2022; gli abbonati sono invitati a recarsi alla biglietteria del Teatro Politeama a partire da martedì 14 settembre per sostituire la copertina dell’abbonamento.
Vendita nuovi abbonamenti da martedì 14 settembre.
Vendita nuovi carnet e biglietti da martedì 19 ottobre.
Le biglietterie si trovano presso il Teatro Politeama Pratese di via Garibaldi 33, aperta dal martedì al sabato dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 18 (0574603758) e presso l’Ex Chiesa di San Giovanni di via San Giovanni 9, aperta dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19 (0574603376). La biglietteria online è su TicketOne. È possibile l’acquisto con carta del docente e 18app presso l’Ex Chiesa di San Giovanni.