Dialoghi sull’uomo si terrà a Pistoia da venerdì 24 a domenica 26 settembre e sarà dedicato alla memoria di Luca Iozzelli, sostenitore della manifestazione fin dai suoi inizi. Il tema di questa dodicesima edizione sarà: “Altri orizzonti. Camminare, conoscere, scoprire”.
A Pistoia torna in presenza Dialoghi sull’uomo, il festival di antropologia del contemporaneo promosso dalla Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia e dal Comune di Pistoia, ideato e diretto da Giulia Cogoli. Il tema “Altri orizzonti: camminare, conoscere, scoprire” sarà affrontato con conferenze, dialoghi, spettacoli e camminate culturali con antropologi, scrittori, filosofi, scienziati, sociologi, artisti che, da punti di vista diversi, racconteranno la sete di sapere e la voglia di scoprire che da sempre ha caratterizzato l’evoluzione umana.
Il cammino verso nuove prospettive lega tutti gli eventi del festival: i migranti in fuma da povertà, fame, morte e guerra, l’avventura dei pionieri, la ricerca, la cultura e la scienza fino alle esplorazioni spaziali, la voglia di superare la quotidianità e la ricerca di forme di spiritualità religiose e laiche.
Per questa dodicesima eidizone dei Dialoghi sull’uomo il Premio Internazionale Dialoghi sull’uomo è stato assegnato a Claudio Magris: germanista, scrittore di teatro e narratore, tra i primi ad occuparsi di autori ebraici nella letteratura mitteleuropea, Magris è uno dei testimoni più importanti della nostra epoca autore di un modello di militanza intellettuale che torna in tutte le sue opere. Sarà insignito del premio sabato 25 settembre in piazza del Duomo. Prima di Magris il premio era andato a David Grossman, Wole Soyinka e Vandana Shiva.
Il programma
Venerdì 24 settembre
Ore 17:30, piazza del Duomo: Conferenza di apertura con Paolo Rumiz, Le parole e il cammino
Evento gratuito a prenotazione obbligatoria
Lorenzo Zogheri, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia e Giulia Cogoli, ideatrice e direttrice di Pistoia – Dialoghi sull’uomo Paolo Rumiz – Le parole e il cammino.
Il cammino è uno dei momenti topici della riflessione e della scrittura in cui l’immaginazione si scatena, il pensiero si sincronizza con i battiti del cuore, il respiro e il passo danno vita nella mente a una prosa ritmata. Il cammino permette di intercettare immagini, suoni, odori, persone: cioè vita. Lo scrittore, per Paolo Rumiz, è dunque un trovatore, un cacciatore che non sa mai in cosa si imbatterà prima di partire, può solo camminare e cercare.
Ore 19, teatro Bolognini: Duccio Demetrio. Filosofia del camminare. Passeggiare, peregrinare, vagabondare. Ingresso: 3 euro.
Il pensiero filosofico non ha mai cessato di occuparsi di riflettere sul divenire, sul tempo scandito dai passi, sul dirigersi verso una meta o errando infaticabilmente alla sua ricerca. Già Platone la riteneva una saggia pratica da coltivare, feconda per l’educazione a ragionar di sé. L’atto del camminare si rivela dunque, ancora una volta, una grande metafora filosofica della condizione umana.
Ore 21,15, Piazza Duomo: Ogni luogo è un dove, spettacolo musicale. Con Marco Aime, Massimo Gemini ed Eleni Molos. Ingresso: 7 euro
Lo spettacolo scritto da Marco Aime che è anche voce narrante, con musiche di Massimo Germini, chitarra e canto assieme a Eleni Molos è un percorso di poesie, musica e canzoni. Un viaggio per raccontarci quanta strada calpestano gli uomini per attraversare cieli, muri, deserti e mari, per affermare il proprio diritto e il desiderio di vita. Incontriamo “lo straniero” e in ogni brano, in ogni canto, lo sentiamo più vicino: e a poco a poco diviene un viaggio nel tempo, perché anche noi siamo stati migranti, perché tutta l’umanità è in cammino, da sempre, in un susseguirsi di strappi, conflitti,
incontri, esili, ritorni. In questo infinito migrare, le parole e i suoni sono capaci di far vibrare per simpatia le corde più profonde e ancestrali dei nostri cuori di cittadini del mondo, di esploratori testardi, di custodi di memoria, di contrabbandieri di umanità. Ogni terra promessa è al di là di un deserto.
Sabato 25 settembre
Ore 10, 15 e 17
Partenza da piazza Sant’Andrea: Itinerario A. Come pellegrini. Passeggiate alla scoperta della città a cura di Artemisia Associazione Culturale. Ingresso: euro 7
L’itinerario ripercorre l’ultimo tratto del pellegrinaggio Iacobeo a Pistoia, attraversando la città da nord a sud. Un viaggio da fare a piedi per lasciarsi sorprendere dai tesori d’arte nascosti nelle vie che, oggi come nei secoli passati, si fanno incontro a pellegrini e viaggiatori per guidarli dalla Terra al Cielo attraverso la bellezza. Lasciate le pendici montane alle spalle, da Porta al Borgo l’antico percorso dei pellegrini conduce alla cattedrale dove, nella cappella dedicata a Giacomo il Maggiore, ancora si conservano la reliquia dell’apostolo, giunta nel 1145 da Compostela, e un preziosissimo altare argenteo. I segni di questo culto sono ben visibili nel tessuto urbano. S’intrecciano ai racconti, alle leggende e alle consuetudini di una devozione identificativa di una città e dei suoi assetti politici e religiosi, restituendoci testimonianza di un itinerario spirituale che collegava i poli estremi dell’Occidente cristiano. Durata 1 ora e 30 minuti, anche in caso di pioggia.
Partenza da piazza del Duomo: Itinerario B. Da Pistoia ai confini del mondo e ritorno
Pistoia è stata punto di arrivo e punto di partenza per tanti viaggiatori: dal Medioevo al Novecento i viaggiatori stranieri rimasero affascinati da questa città che conservava opere d’arte eccezionali disseminate tra le sue vie e le sue piazze. Pistoia fu anche il punto di partenza di missionari come Ippolito Desideri, il primo occidentale ad aver visitato il Tibet nel Settecento. O come Ignazio Fabroni che nel Seicento, mosso dal desiderio di apprendere sempre di più, imbarcato sulle galere granducali, solcò per anni il Mediterraneo superando pregiudizi razziali e di genere. Il percorso si dipana nel centro storico sulle tracce di chi amò Pistoia come meta di viaggi di conoscenza e di piacere e si conclude alla Biblioteca Fabroniana, dove per l’occasione saranno esposte carte geografiche e documenti originali per riscoprire gli avventurosi viaggi dei Pistoiesi alla volta del mondo. (In collaborazione con Anna Agostini). Durata 1 ora e 30 minuti, anche in caso di pioggia.
Ore 10, teatro Bolognini: Alessandro Vanoli. La scoperta e il sogno. Come i viaggi e l’immaginazione hanno creato il nostro mondo. Ingresso: 3 euro.
Per secoli, per millenni, gli uomini hanno seguitato a sfidare i limiti geografici, continuando ad andare oltre, impadronendosi di ogni luogo ignoto, possedendolo prima ancora che con le armi con la conoscenza: spazi, natura, uomini e civiltà. Ma la storia delle esplorazioni e delle conquiste non è solo una storia di geografie, è anche una storia di immaginazione. Di come abbiamo plasmato il mondo a forza di sogni. E così la domanda è questa. Possono stare nella stessa storia i mercanti greci e Odisseo? I viaggiatori arabi e Sindbad il marinaio? Colombo, Magellano e i pirati dei Caraibi? Lungi dall’essere un problema letterario, la risposta a questa domanda è una cosa da storici. Perché ci racconta molto di come abbiamo immaginato il mondo e del senso stesso che abbiamo dato alle nostre scoperte e alle nostre conquiste. E di come oggi guardiamo al nostro incerto presente.
Ore 12, piazza del Duomo: Maurizio Ferraris e Adriano Favole. Darsi dei limiti o riconoscerli?
Ingresso: 3 euro.
Cosa sta diventando l’essere umano in quest’epoca che qualcuno ha proposto di chiamare d.C., “Dopo il Coronavirus”? Che umanità è quella della grande accelerazione digitale e della crisi ambientale? Dobbiamo fermarci, riflettere, prendere atto dei danni inferti al pianeta, oppure prendere coscienza che l’essere umano è di per sé un animale limitato e imperfetto e, che proprio i limiti (la morte in primo luogo) ne evidenziano le caratteristiche, tra cui la libertà? Il rapporto con le macchine (quelle digitali, innanzitutto) configura rischi di alienazione e nuove schiavitù? Oppure è proprio la tecnologia che ci fa apparire per come siamo, ovvero esseri la cui “natura” è in realtà una cultura continuamente cangiante? E ancora, saremo destinati a vivere senza lavorare, superando così Homo faber, oppure le nuove tecnologie costringeranno alcuni a farlo per il benessere degli altri? In questo scenario, c’è da interrogarsi sul futuro della diversità culturale. Possiamo inserire la storia dell’umanità lungo un unico grande asse di progresso, oppure proprio in virtù dell’assenza di una natura umana, le varie società delineano possibilità assai differenti e divergenti dell’umano?
Ore 15, piazza del Duomo: Nives Meroi e Caterina Soffici. Il senso della sfida. Esplorare i propri limiti e paure. Ingresso: 3 euro.
In un mondo sedotto dalla retorica tossica del no-limits e degli sport estremi, una delle più forti alpiniste del mondo racconta invece come il difficile sia scendere dalla montagna, non solo raggiungere la vetta. Una cima dopo l’altra, con il marito Romano Benet, ha scalato tutti i 14 “Ottomila” senza ossigeno e senza portatori di alta quota, conquistando il record della prima coppia a essere riuscita nell’impresa. Ma il suo motto è: “Io sono le montagne che non ho scalato”. Nives Meroi in dialogo con Caterina Soffici parla della sua passione per la montagna, l’amore per i viaggi e le esperienze con popoli diversi, la curiosità di andare a vedere cose c’è oltre, la voglia di scoprire se stessi in ambienti ostili, ma soprattutto l’umiltà della rinuncia, la consapevolezza e la responsabilità delle tracce che un essere umano si lascia dietro
sul pianeta.
Ore 16,30, teatro Bolognini: Antonello Provenzale. Orizzonti climatici. Ingresso: 3 euro.
Il clima del nostro pianeta è cambiato per cause naturali, fin dagli albori della Terra, alternando periodi più caldi di oggi ed epoche in cui i ghiacci la ricoprivano, rispondendo alle modifiche della composizione dell’atmosfera, delle caratteristiche della superficie e del funzionamento della biosfera. Ma nell’ultimo secolo un nuovo attore è entrato in scena: l’umanità che con le emissioni di gas serra, le modifiche del territorio, l’inquinamento, la distruzione della biodiversità è diventata un agente di rapido cambiamento planetario. Cosa ci aspetta, dunque, oltre l’orizzonte dei prossimi decenni? Come si evolverà il clima del futuro, quali conseguenze porterà l’aumento delle temperature? Quali possibili instabilità dovremo affrontare? E soprattutto, cosa possiamo fare per ridurre il riscaldamento globale e il suo impatto? Analizzeremo cause, conseguenze, possibili strategie, con l’attenzione al ruolo degli esseri umani e al loro rapporto con il “Sistema Terra”.
Ore 18, piazza del Duomo: Consegna del Premio Internazionale Dialoghi sull’uomo a Claudio Magris e Quando comincia l’uomo? Claudio Magris con Paolo Di Paolo. Ingresso: 3 euro.
Ore 21,30, piazza del Duomo: Sonia Bergamasco. Voci di donne in cammino. Letture.
Ingresso: 7 euro.
Una serata di letture dedicata alle viaggiatrici, alle antropologhe ed esploratrici che hanno camminato per il mondo, studiando altre culture, altri paesi spesso inesplorati e sconosciuti al mondo occidentale. È la peculiarità dello sguardo femminile il filo conduttore di questi testi proposti dalla voce di Sonia Bergamasco. Quattro donne avventurose ma a loro agio per le vie del mondo, che hanno dovuto superare difficoltà, regole e limiti per compiere ciò che hanno fatto, ma nei loro racconti c’è l’attenzione, la curiosità e la narrazione di grandi esploratrici. (testi a cura di Marco Aime e Giulia Cogoli)
Domenica 26 settembre
Ore 10 e 16: Passeggiate alla scoperta della città a cura di Artemisia Associazione Culturale Ingresso: 7 euro.
Percorso A e B, ripetizione delle passeggiate culturali di sabato 25 settembre.
Ore 10, teatro Bolognini: Marco Vannini. Oltre l’orizzonte dell’anima: il cammino della mistica Ingresso: 3 euro.
Una conferenza sulla mistica come “via del distacco”, che va oltre l’orizzonte dell’anima verso lo spirito. Dopo un lungo oblio, la mistica sta infatti riemergendo non solo come unica possibilità di lingua universale delle religioni, in mezzo alla Babele dei linguaggi teologici, ma anche e soprattutto quale itinerario privilegiato verso la conoscenza essenziale, quella di noi stessi.
Ore 11,30, piazza del Duomo: Emanuele Trevi e Marco Aime. Viaggi e cammini iniziatici. Ingresso: 3 euro.
Il viaggio iniziatico è uno straordinario mito culturale che attraversa tutte le epoche e culture: antropologi, scrittori e storici ne hanno parlato e scritto. Ogni viaggio iniziatico porta alla prova di se stessi, con un allontanamento dalle proprie abitudini e certezze cui segue la morte simbolica. La rinascita vera e propria avviene soltanto dopo.
Metabolizzare quel viaggio, raccontarlo, scriverlo, è parte integrante dell’itinerario conoscitivo con cui il viaggiatore scopre di essere una persona nuova, diversa, rinata.
Ore 15, teatro Bolognini: Elena Cattaneo. Il metodo della scienza: conoscere il presente, costruire il futuro. Ingresso: 3 euro.
Non c’è nulla in ciò che la scienza scopre o studia che non possa essere spiegato. Lo ha drammaticamente ricordato la pandemia causata da un oggetto vivente più piccolo di 160 nanometri (un milionesimo di millimetro) che dall’inizio del 2020 ha condizionato le nostre vite. La maggior parte di noi ha imparato ad apprezzare il valore delle conoscenze e delle competenze in un momento in cui le certezze del quotidiano sono venute meno. La sfida del domani sarà quella di recuperare e mantenere questo “innamoramento” verso la scienza e consolidare la fiducia nel metodo scientifico attraverso il racconto di come ogni gradino raggiunto oggi si poggi su quello costruito ieri da altri, e sarà la base su cui edificare l’orizzonte del domani.
Ore 17,30, teatro Bolognini: Vera Gheno. Nuovi orizzonti linguistici per superare i confini.
Ingresso: 3 euro.
La nostra società sta divenendo sempre più complessa: la globalizzazione e Internet hanno “ristretto” il mondo, facendo sì che l’incontro con le differenze, esperienza prima eccezionale e saltuaria nelle nostre vite, diventasse parte della quotidianità di ognuno di noi. Ma l’essere umano non è programmato per accettare tutto questo con serenità: istintivamente, infatti, vive la novità e l’alterità come minacce alla sua esistenza. Di conseguenza si avverte la necessità di passare da una visione “normocentrica” della società, in cui la diversità viene vissuta come una minaccia e una devianza, a una più pacifica di “convivenza delle differenze”. Parte di questo processo avviene a livello linguistico, tramite la nominazione corretta e rispettosa delle diversità e un uso più attento delle parole – che non sono mai solo parole, ma ganci verso grappoli di significati – andando oltre le proprie abitudini di sempre.
Ore 18,30, piazza del Duomo: Neri Marcorè legge Bruce Chatwin. Le vie dei canti
Ingresso: 3 euro.
Le pagine che Neri Marcorè leggerà in questo evento conclusivo dei Dialoghi, sono tratte dal libro Le vie dei canti, pubblicato nel 1988, e divenuto un successo mondiale. Un libro che ha insegnato a intere generazioni a camminare, a osservare con sguardo attento, a conoscere e rispettare il mondo che ci circonda e l’altro. In queste pagine, una sorta di racconto-diario di un suo lungo viaggio in Australia, Bruce Chatwin ha reso nota al grande pubblico la concezione dello spazio degli aborigeni australiani. Secondo queste popolazioni in un passato mitico chiamato Tempo del Sogno gli antenati avevano percorso la loro terra, cantando il nome delle cose e delle creature in cui si imbattevano, facendo così esistere il mondo. Nacque in questo modo una geografia, fondata sulla relazione tra gli individui e il loro territorio, che si esprime attraverso dei canti. Una geografia della memoria, che vive di una tradizione orale, tramandata per secoli di generazione in generazione. (testi a cura di Marco Aime, Adriano Favole, Giulia Cogoli)
Tutti gli eventi di Dialoghi sull’uomo saranno in streaming sul sito dell’evento, oltre al programma degli eventi per bambini e ragazzi. Troverete anche brevi interviste, ogni giovedì a Renata Colorni, Elisa Di Francisca, Simonetta Agnello Hornby, Antonella Polimeni, Antonia Klugmann, Carolyn Christov-Bakargiev, Eva Cantarella, Milena Gabanelli a cura di Caterina Soffici per Donne che guardano oltre e La grande atropologia. Interviste per capire il mondo contemporaneo a Philippe Descola, Jared Diamond, Vanessa Maher, Martine Segalen.
Saranno inoltre disponibili le puntate del podcast dei Dialoghi con Alessandro Vanoli, ogni martedì.
Il viaggio come condizione umana
Il viaggio come penitenza: un pellegrino a San Giacomo di Compostela
Il viaggio come scoperta: James Cook alla ricerca dell’Antartide
Il viaggio come ricerca della libertà: Jack Kerouac sulla Route 66
Il viaggio come ritorno: il ritorno in Gallia di Rutilio Namaziano
L’accesso a tutti gli eventi di Dialoghi sull’uomo, per gli spettatori con più di 12 anni, sarà consentito solo se muniti della Certificazione verde COVID-19 (Green Pass). Apertura biglietteria il 31 agosto. Si consiglia di prediligere l’acquisto online per evitare assembramenti alla biglietteria.