Le farmacie comunali di Prato dicono basta alla “tampon tax”, togliendo l’iva al 22% sugli assorbenti femminili nei sedici punti vendita di Pratofarma, di cui il Comune di Prato detiene il 20% e di cui è proprietaria la società Admenta Italia.
«È impossibile sostenere che gli assorbenti femminili non siano un bene di prima necessità — ha dichiarato il sindaco Matteo Biffoni — Questi possono sembrare piccoli gesti ma sono significativi e permettono di ridurre un’imposta che non solo è ingiusta ma che per di più grava soltanto sulle donne».
Negli ultimi tempi la “tampon tax” è al centro di un vigoroso dibattito e numerose sono state le petizioni e le iniziative promosse per richiedere il taglio dell’imposta sui prodotti igienici femminili. La tassa è infatti ancora fissata al 22% ed esclude quindi gli assorbenti dalla lista dei beni di prima necessità, paragonandoli invece ai beni di lusso.
Il Comune di Prato ha quindi deciso di intervenire in questo senso, eliminando la tassa nelle proprie farmacie, nell’attesa di una legge a livello nazionale.
«È una battaglia di civiltà che le donne stanno combattendo in tante parti del mondo. Dalle cose quotidiane passa una parte importante dell’affermazione dei diritti e delle pari opportunità. Quella che è stata definita una vera e propria discriminazione fiscale passa da numeri ben precisi che ogni donna conosce molto bene. È quindi molto importante che le farmacie partecipate dal Comune di Prato si impegnino per aprire la strada a un cambiamento più ampio”, hanno detto l’ assessore al le Attività Produttive Benedetta Squittieri e l’ assessore alle Pari Opportunità Ilaria Santi.
«Inclusione e uguaglianza sono valori in cui noi di LloydsFarmacia crediamo profondamente. Esprimiamo soddisfazione per la collaborazione con il Comune di Prato, anche su questo tema, per un gesto che riteniamo doveroso», afferma Caterina Restaino, Area Manager delle LloydsFarmacia di Prato.
“L’iniziativa è un forte segnale di attenzione per tutte le donne, per un prodotto basilare per la loro igiene ancora ingiustamente considerato come bene di consumo, anziché essenziale – aggiunge Stefano Lenzi, Presidente di Pratofarma – Gli assorbenti sono infatti un bene primario per le donne e in quanto tali non possono essere certamente tassati al 22% come un tablet!”
L’elenco delle farmacie qui.