Riapre il Museo di Palazzo Pretorio, il 3 maggio, dalle 10,30 alle 18,30, ingresso gratuito fino al 28 maggio. Il sabato e la domenica sarà necessario prenotare la propria visita nel riguardo delle disposizioni anti Covid-19. (tel. 0574 24112 – [email protected]). Chiuso il martedì.
La riapertura verrà accompagnata da una serie di iniziative che puntano ad incentrare l’attenzione sull’hashtag scelto per la campagna promozionale in vista della riapertura #ritornoalpretorio.
I visitatori potranno finalmente ammirare due nuove opere donate dal gallerista Carlo Palli:
“Venere Maria – Nudo color seppia” di Michelangelo Pistoletto, e “Victoire de Samothrace” di Yves Klein.
Campagna #ritornoalpretorio
La campagna sarà visibile in molti angoli di città nei prossimi giorni. E’ un racconto che affianca storia e contemporaneità, collocando le opere in luoghi iconici della città, come se cercassero di dialogare con il pubblico.
L’app di Palazzo Pretorio
Il Museo apre le porte con la sua personale guida digitalizzata: Museo di Palazzo Pretorio Prato. L’app aiuterà il visitatore ad agevolarsi durante la visita. Realizzata con un sistema di BLE (Bluethoot Low Energy), alcuni sensori trasmetteranno il comando di mostrare su schermo le opere presenti sul piano, raccontandole con una descrizione o presentandole in una scheda audio.
Nella sezione “Opere” dell’applicazione, sarà possibile accedere a schede dettagliate per ogni opera esposta tramite l’utilizzo del codice QR. Scannerizzandolo, l’Intelligenza Artificiale riconoscerà l’opera, aprendo così la scheda in dettaglio.
L’app fornisce informazioni anche su tariffe ed orari oltre al calendario degli eventi che si svolgeranno a Palazzo Pretorio. Disponibile sia in italiano che in inglese, l’app è scaricabile gratuitamente da Google Play Store. Applicazione sviluppata da Space.
Le nuove opere
“Venere Maria – Nudo color seppia” di Michelangelo Pistoletto Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) rappresenta una delle figure più rappresentative dell’arte italiana del secondo dopoguerra. La sua prima produzione intorno agli anni ’60 è caratterizzata da una ricerca sull’autoritratto. I cosiddetti quadri specchianti sono il frutto di riflessioni su questo tema, in cui l’artista include direttamente dell’opera la presenza dello spettatore, la dimensione reale del tempo e riapre la prospettiva: attraverso l’applicazione di carta velina o di stampe serigrafiche su superfici inox lucidato a specchio, propone una riflessione sul rapporto tra figura e sfondo. La superficie accoglie l’immagine riflessa dell’ambiente e delle persone che osservano il quadro, dando vita ad una tensione interattiva tra immagine e osservatore. Venere Maria è il ritratto della compagna di Pistoletto, Maria Pioppi, raffigurata in una posa che ricorda quella della Venere di Tiziano, della Maya Desnuda di Goya, la Grande Odalisca di Ingres o dell’Olympia di Manet. L’adozione della stampa serigrafica, un procedimento meccanico,al posto della velina dipinta usata per un’altra versione dell’opera, rende più impersonale il ritratto. Con questi lavori, che formano la base per la sua produzione artistica successiva e riflessione teorica, Pistoletto raggiunge riconoscimento e successo internazionali.
“Victoire de Samothrace” di Yves Klein
Yves Klein (Nizza 1928-Parigi 1962) fu un artista francese a dir poco rivoluzionario, uno dei padri fondatori dell’arte contemporanea. L’arte diventa non solo espressione artistica, ma espressione di un concetto, fucina di idee e utopie. Le prime opere di Klein sono i famosi “monocromi blu”. Nella sua breve ma significativa carriera egli predilige l’uso del blu che diventa il suo marchio distintivo, brevettando nel 1960 l’IKB (International Blue Klein),una vernice che previene le perdite di brillantezza del colore. Le tele ricoperte dall’IKB si svuotano della materia e diventano immateriali ed esemplificano il rapporto tra il pieno e il vuoto. Klein promuove il rinnovamento dell’arte attraverso il recupero di alcuni capolavori dell’antichità che egli riproduce in gesso e ricopre del suo blu. Così con la Victoire di Samothrace, lo Schiavo di Michelangelo, l’Afrodite Cnidia di Prassitele l’artista si appropria idealmente dei soggetti per renderli liberi dalla materia e dalla tradizione classica, attraverso l’uso dell’IKB.