Così discesi del cerchio primaio
giù nel secondo, che men loco cinghia
e tanto più dolor, che punge a guaio.
Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia:
essamina le colpe ne l’intrata;
giudica e manda secondo ch’avvinghia.
Con queste parole, nella Divina Commedia, Dante Alighieri racconta l’arrivo nel secondo cerchio dell’Inferno, quello destinato ai lussuriosi.
Per celebrare il giorno dedicato a Dante – il Dantedì – nell’anno del 700esimo anniversario della morte del Sommo Poeta riproponiamo una lezione di Chiara Agostini sul significato di uno dei canti più belli dell’Inferno dantesco, ricco di personaggi e storie indimenticabili.