litosfera

Litosfera è la nuova mostra visitabile al Centro Pecci da sabato 24 ottobre al 7 febbraio 2021. È una delle nuove iniziative del Centro Pecci, che a partire da mercoledì 28 ottobre sarà anche aperto da mercoledì a domenica, e nel weekend resterà aperto un’ora in più: sabato e domenica infatti aprirà alle ore 11.00.

Un video e una grande installazione ambientale: queste le componenti di Litosfera, la nuova mostra al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci: le opere sono A Fragmented World di Elena Mazzi e Sara Tirelli e Produttivo di Giorgio Andreotta Calò.

A Fragmented World e Produttivo nascono dal desiderio di rappresentare un viaggio al centro della Terra, il desiderio di rappresentare forze e materie che nel corso di ere geologiche hanno dato vita al nostro pianeta. La mostra, curata dalla direttrice del Centro Pecci, Cristiana Perrella, fa parte di un percorso del museo che rilegge e interroga le opere della collezione permanente con il dialogo e il confronto con opere provenienti da altre raccolte.

Giorgio Andreotta ha acquisito, riordinato e catalogato circa 2000 metri lineari di carotaggi dell’area del Sulcis Iglesiente (sud-ovest della Sardegna), parte dell’archivio di sondaggi della Carbosulcis: l’orizzonte stratigrafico corrispondente al livello produttivo, compreso tra i -350 e -450 metri sotto il livello del mare, è stato quindi ricomposto a pavimento: i vari strati di roccia visibili in questi carotaggi portano alla luce millenni di storia naturale nella successione di materiali come siltiti, arenarie, micro-conglomerati, strati carboniosi, calcare beige, lumachelle. L’opera è entrata a far parte della collezione del Centro Pecci nel 2019 grazie a una donazione dell’artista, che l’ha divisa fra i vari musei membri di AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani.
In questa mostra, per la prima volta ne viene ricomposta una parte rilevante che comprende anche le sezioni in collezione al MAXXI, GAMeC, MAMbo, FMAV, e dall’archivio dell’artista.  

A Fragmented World, il video di di Elena Mazzi e Sara Tirelli, racconta il tempo lentissimo della Terra, immobile solo in apparenza, e degli eventi catastrofici che la scuotono. Ispirata alla Teoria delle fratture del fisico Bruno Giorgini – che analizza le variabili che conducono a una crisi, intesa sia come fenomeno geo-fisico che socio-politico– l’opera rimanda a una condizione di caos, imprevedibilità e trasformazione, utilizzando immagini dell’Etna, in parte preesistenti e realizzate a scopo scientifico e in parte girate ex-novo dalle autrici, con suoni e campionature in presa diretta del musicista Giuseppe Cordaro.

Le nuove mostre sono anche l’occasione per annunciare altre importanti novità come l’estensione
dell’orario di apertura. A partire da mercoledì 28 ottobre infatti, il museo sarà aperto da mercoledì a domenica, e nel weekend resterà aperto un’ora in più: sabato e domenica infatti aprirà alle ore 11.00. Particolare attenzione viene data alla collezione permanente, che non solo è protagonista delle nuove esposizioni Litosfera e Raid – con un focus sulle opere da poco acquisite di Giorgio Andreotta Calò, in collezione dal 2019, e Marcello Maloberti, dal 2020 – ma che sarà visitabile con ingresso libero per tutti.