Industria e arte si incontrano in occasione di Ri-filiamo, la prima fiera tessile svolta in un museo. Accadrà a Prato, il prossimo 14 ottobre, quando al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci le imprese del distretto tessile presenteranno le proprie collezioni dedicate a tessitura, jersey e arredamento.
“Una grande novità nel panorama internazionale – si legge nella nota di presentazione -, con un centro di arte contemporanea che per la prima volta ospita una fiera di settore che lo scorso luglio ha già avuto la sua prima edizione dedicata alla maglieria presso la Villa Pazzi al Parugiano di Montemurlo, dando così una risposta alla mancanza di fiere internazionali a causa della pandemia”.
Su iniziativa di Federico Corrieri della Cofil, ideatore di Ri-filiamo, con il patrocinio del Comune di Prato e il sostegno di importanti sponsor (Albini e Pitigliani, Alisped, Assiteca, Comfibre, Colle, Ilcat, Tessilbel, Tessilfibre), la fiera si rivolge soprattutto ai clienti nazionali che potranno partecipare su invito.
Rispettate tutte le norme anti-contagio, resta al centro la creatività delle collezioni dei produttori di filato pratesi e l’attenzione dell’arte contemporanea per il mondo tessile, in una contaminazione che vede Ri-filiamo come spartiacque tra due mostre quali quella dedicata al fotografo Jacopo Benassi in programma fino al 29 novembre e composta anche di opere che mettono in risalto Prato e il suo distretto industriale, e “Protext! Quando il tessuto si fa manifesto” che aprirà il 24 ottobre e che indaga come la più recente generazione di artisti prenda in considerazione l’uso del tessuto e le sue diverse declinazioni formali come pratica artistica trasgressiva ma anche come medium per eccellenza nella rappresentazione del dissenso.