L’ex sistema di gore pratese (48 km) entra in possesso del Comune di Prato. L’accordo, firmato nei giorni scorsi da Demanio dello Stato, Regione e Comune, “consentirà all’ente gestore del sistema fognario cittadino di esserne anche il proprietario, dando così un unico interlocutore per tutti i privati e le imprese interessate”, spiega la nota inviata ai giornali.
Le gore
A Prato il sistema di gore è costituito da un insieme di canali artificiali d’acqua di derivazione dal fiume Bisenzio che furono realizzati tra il IX e il XII secolo per portare risorse idriche in città e soddisfare le necessità agricole, di alimentazione di opifici, gualchiere e mulini, oltre che di bonifica del territorio, pertanto erano sempre appartenute al Demanio. Tuttavia, nel corso del tempo questi canali sono stati intubati e destinati per lo più a fognatura, perdendo così la loro natura idraulica: ciò ha reso possibile la loro epurazione dal Demanio pubblico dello Stato (con tutti i limiti e le restrizioni derivanti dalla sua tutela) e il trasferimento al demanio comunale, come tutti i sistemi fognari.
Ad oggi il reticolo gorile, che per lo più è un collettore fognario, nasce con la derivazione di acqua dal Bisenzio che tramite l’opera di presa del Cavalciotto si immette nel Gorone. ll Gorone, tramite il Partitore della Crocchia, si dirama in tre bracci, la gora del Pero/Bresci/Petriccio, la gora di Gello/Mazzoni e la gora Mattonata che, al Partitore della Romita o Palasaccio, si dirama a sua volta in due bracci, la gora del Palasaccio/Romita/Guanto e la gora di San Giorgio. La gora di San Giorgio, al Partitore delle Conce Vecchie, si dirama poi nella gora del Castagno/Castelnuovo/Lonco, dal quale partono a sua volta i rami della gora Morta/Bandita e della gora Viaccorri, e nella gora del Lupo/Bina/Mezzana.
Il trasferimento riguarda tutti i beni individuati a nord dall’opera di presa di Cavalciotto, ad est dal Fiume Bisenzio e dal confine territoriale con il Comune di Campi Bisenzio, ad ovest dal tracciato principale della gora del Pero/Bresci e a sud dal limite del sistema fognario del Comune di Prato per uno sviluppo totale di circa 48 km.
Hanno detto
“E’ un evento storico – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica del Comune di Prato Valerio Barberis – il Comune assume pieno possesso del sistema delle gore, strategico per il piano di forestazione urbana, e questo consentirà di valorizzarle dal punto di vista storico e paesaggistico”.
“Un reticolo fondamentale per l’economia della città da sempre” afferma l’assessore regionale Stefano Ciuoffo. “Negli anni i vari passaggi di competenze aveva creato una situazione di indefinita titolarità di quelle aree e di fatto ingessato la regolamentazione urbanistica e la possibilità dei privati che su di essi avevano pertinenze, case o fabbriche, di poter disporre dei propri beni. Adesso con il passaggio della proprietà a un unico soggetto ci potrà essere un unico interlocutore che potrà definire gli assetti proprietari ricadenti su quelle aree definendo annose questioni che si protraggono da anni e potrà essere fatta una regolamentazione urbanistica in armonia con il resto del contesto urbano. Cittadini e imprese avranno un unico soggetto con il quale interfacciarsi e il Comune potrà disporre pienamente di aree estese e immerse del proprio territorio potendo sviluppare a pieno la pianificazione urbanistica che gli è propria. Voglio ringraziare l’assessore Federica Fratoni per l’interessamento e per il lavoro che porterà alla risoluzione positiva della questione in modo definitivo. Con una corretta gestione della proprietà e la possibilità da parte del Comune di programmare, riqualificare e fare essere parte attiva della città il sistema delle gore ci potrà essere riqualificazione urbana e pianificazione con più certezze”.