Una mostra permanente dedicata a Giuseppe Verdi nel Palazzo della Musica, dove ha sede la scuola di musica che porta il nome del grande compositore italiano. E’ questo il progetto rivelato nei giorni scorsi durante la firma dell’atto di integrazione alla donazione di “Verdianamente”: 70 nuovi pezzi che si aggiungono ai 140 già donati alla città. A firmare l’atto il donatore Goffredo Gori e il sindaco Matteo Biffoni.
“Il percorso espositivo dedicato a Verdi – si legge nella nota inviata ai giornali – vedrà una parte chiamata Interludio all’interno della quale troveranno spazio le prime composizioni di Verdi e i suoi momenti da ragazzo, una parte chiamata Atto I con le sue opere giovanili, l’Atto II con le opere intermedie, l’Intermezzo con i documenti di vita quotidiana e alcuni aneddoti, l’Atto III con le sue ultime opere liriche e l’Epilogo in cui saranno posizionati i pezzi più pregiati: autografi, tutti i titoli verdiani e l’ultima lettera di Giuseppe Verdi. La mostra sarà un “work in progress” e sarà modificata costantemente con la rotazione dei pezzi. L’allestimento inizierà dall’ultima parte, dall’Epilogo quindi”.
A curare l’esposizione sarà la curatrice Chiara Martini che, insieme all’architetto Fabio Gamberini ha illustrato quella che sarà la mostra. “Un percorso comprensibile, cronologico con una vera e propria narrazione in cui sarà presente tutto Verdi, dalla sua giovinezza fino agli ultimi anni” così la dottoressa Martini.
“Sono molto contento – ha affermato Goffredo Gori – per il supporto ricevuto dall’Amministrazione, che spero prosegua nel tempo. Quello che è stato ottenuto è frutto dell’impegno e del lavoro di un comitato di garanti: l’Amministrazione comunale, l’associazione “Perché Verdi Viva”, l’Archivio di Stato, con l’obiettivo di consegnare alla città un vero e proprio patrimonio culturale, così come lo hanno definito anche il sindaco e l’assessore”.
Presente alla conferenza stampa anche Leonardo Meoni direttore dell’Archivio di Stato di Prato che ha ospitato nei propri spazi la documentazione e ha curato la digitalizzazione di tutti i pezzi della collezione già donati e farà lo stesso per i nuovi.