Lo sappiamo tutti: il Natale arriva, la dieta va a farsi benedire. Perchè non accompagnare il cenone (o il pranzo) con una buona birra artigianale fatta in città? Il Birrificio I Due Mastri ci suggerisce menù e abbinamenti.
Antipasto: I classici crostini ai fegatini toscani accompagnati dalla birra Guru
Classico antipasto toscano, i crostini ai fegatini possono essere fatti sia col pane che con la polenta fritta. Se dobbiamo farci del male, facciamolo fino in fondo.
I crostini ai fegatini sono semplici da fare, e non richiedono molto tempo: tutto ciò che vi servirà sono fegatini di pollo, cipolle, acciughe, burro, capperi e mezzo bicchiere di vino bianco.
Dopo aver rosolato la cipolla tritata nel burro aggiungete i fegatini e il vino, salate e, quando i fegatini avranno assorbito tutto, toglieteli dal fuoco e tritateli (o frullateli, come preferite) con acciughe e capperi. Cuoceteli per un altro po’ con altro burro, aggiungete il pepe e (ovviamente) spalmateli sul pane. O sulla polenta fritta, appunto.
La birra perfetta per questo antipasto, e per iniziare leggeri, è la Guru: chiara e facile da bere, leggermente amarognola e pulita, la Guru ha il 4% di gradazione alcolica ed è disponibile nei formati da 33cl, 75cl, magnum da 1,5 Lt, e Fusto 20 Lt. Se siete tanti, o uno molto assetato.
Primo: i tortelli di patate al ragù con la birra Fra’Tac
I tortelli di patate, nella vallata della provincia pratese, sono più una religione che un piatto: non includerli nel menù di Natale sarebbe stato poco rispettoso, quindi.
Vi conviene mettere le patate a lessare mentre preparate l’impasto: una volta pronta la pasta lasciatela riposare per circa mezz’ora coperta da un panno e, a quel punto, le vostre patate dovrebbero essere pronte. Spezzettatele e unitevi parmigiano, burro, uova, sale, pepe e noce moscata, impastando e schiacciando finchè non otterrete un composto omogeneo. Tutto quello che dovete fare, adesso, e stendere la pasta, sistemarvi sopra un cucchiaio di ripieno a intervalli regolari, chiudere e tagliare a rettangoli. E, ovviamente, cuocerli.
I Due Mastri, per i tortelli di patate al ragù, suggeriscono la birra Fra’Tac: disponibile nei formati da 33cl o fusto da 20 litri, la Fra’ Tac è chiara e alcolica, raggiungendo la gradazione del 6%. Dal gusto deciso ma decisamente gradevole, la Fra’Tac prende il nome dal personaggio della saga di Robin Hood e, come lui, è morbida e rotonda. E alcolica.
Secondo: il peposo con la birra Urca
Continuiamo il nostro menù con una ricetta di carne decisamente sostanziosa: il peposo è un piatto toscano tipico dell’Impruneta, uno spezzatino cotto in forno con molto pepe, poco pomodoro e il vino rosso. Si racconta che la ricetta sia stata creata dai fornacini dell’Impruneta, famosa per i suoi prodotti in cotto, che mettevano la carne a cuocere davanti ai forni mentre lavoravano per i rivestimenti della cupola del Brunelleschi.
La birra proposta con il peposo è la Urca: birra ambrata prodotta col miele di castagno dell’Appennino tosco-emiliano, è disponibile nei formati magnum da 1,5 litri, in fusti da 20 litri e in bottiglie da 33. La gradazione alcolica raggiunge il 7,2%, e la birra inizia dolce con il miele e finisce con una nota secca data proprio dall’amarezza tipica del miele di castagno.
Dolce: il panettone con Bruna, la birra di Natale
Che vi piaccia o meno, dal panettone non si scappa. Ve ne regaleranno o ve lo porteranno a casa, ma almeno una fetta vi finirà nel piatto. Il panettone è il dolce tipico di Natale, insieme al pandoro, e abbiamo voluto seguire la tradizione. Tipico dolce milanese, il panettone si è diffuso non solo in tutta italia, ma è arrivato anche in Argentina, sud del Brasile e Uruguay. Dove vanno gli italiani, vanno i panettoni.
La birra perfetta per concludere il menù, e per accompagnare questo dolce, è Bruna, la birra di Natale: i suoi 7,8 gradi vi daranno la spinta finale per i festeggiamenti, ma vi consigliamo caldamente di gustarvela bene. Bruna è una birra scura carica di aroma, una Strong Belgian Ale dal colore rame intenso fino al mogano, preparata con malti scuri e caramellati, che merita tutta l’attenzione che le darete.
In chiusura, un piccolo consiglio: come direbbe Mauro Corona, guidate poco, che dovete bere.