Il 22 Novembre 2019, il gruppo “Cittadini del mondo – Passaggio in India” è partito alla volta di Cochin nello stato del Kerala, India, per continuare il Progetto di Promozione della Salute Mentale e di Cooperazione Sanitaria Internazionale, nato nel 2007.
Da 12 anni a questa parte, il gruppo, formato da volontari, studenti (fra i 16 e i 29 anni), operatori e utenti del Dipartimento di Salute Mentale di Prato, in collaborazione con le Suore Domenicane di Santa Maria del Rosario, che in India, da circa un quarantennio, dedicano la loro missione alle persone più bisognose, si attiva per valorizzare la diversità, combattere lo stigma, il pregiudizio e la marginalità.
Nel corso del tempo, il progetto è stato caratterizzato da molteplici evoluzioni e si è diffuso ampiamente nella cittadinanza, nei contesti scolastici e universitari, attraverso documentazioni fotografiche, video, confronti diretti con gli utenti e due pubblicazioni sull’esperienza. Dalla presenza dei soli utenti nel primo gruppo partecipante, si è giunti al coinvolgimento di numerosi studenti delle scuole superiori e università, grazie alla Peer Education introdotta nelle scuole del territorio pratese dal dott. Scali; inoltre, nel 2017 il gruppo si è arricchito della compartecipazione di operatori e utenti del Dipartimento di Salute Mentale di Parma, dello scrittore e fotografo Davide Cerullo di Scampia e della presenza significativa dell’ex assessore all’Istruzione e alle Pari Opportunità del comune di Prato, Mariagrazia Ciambellotti, che ha permesso di rinsaldare il rapporto di amicizia fra le nostre città. Quest’anno si è poi esteso al Movimento Nazionale di Parole Ritrovate con il dott. Renzo De Stefani e alla Water Right Foundation, per il raggiungimento di nuovi obiettivi.
Il progetto ha visto un susseguirsi di interventi al Settlement della città indiana, luogo di reclusione della follia, della povertà e di ogni forma di diversità’. Anno dopo anno, secondo la politica del “Fareassieme-Empowerment”, sono state effettuate diverse attività per rendere questo luogo più vivibile e dignitoso per le persone presenti, quali il risanamento degli ambienti, la costruzione e ristrutturazione degli stessi ed attività ludico-ricreative, come la pittura collettiva e il gioco del Pallastrada, per favorire l’ incontro e la relazione tra il gruppo e gli ospiti della struttura.
La situazione estremamente sfavorevole riscontrata sotto molteplici aspetti, negli ultimi due anni di vita del progetto, ha portato a una lunga riflessione su nuovi possibili orizzonti.
In questi ultimi mesi la sensazione era quella di non avere alcuna prospettiva, ma lentamente si sono presentate opportunità verso un cambiamento radicale.
E quest’anno abbiamo davvero avuto occasione per cambiare direzione, in seguito a difficoltà e circostanze inaspettate.
Finalmente la chiusura del Settlement sembra realizzarsi.
Durante questi anni, la presenza assidua e determinata di Cittadini del Mondo ha gettato dei piccoli semi in un terreno che stenta a riconoscere la diversità come risorsa e come forma di uguaglianza fra tutti gli esseri umani, ma che può far fiorire nuovi germogli.
È la soddisfazione più grande per noi, seguaci degli insegnamenti di Franco Basaglia, sapere che gli ospiti del Settlement potranno finalmente uscire da un luogo di alienazione e privazione della libertà per essere presto dislocati in luoghi più umani.
Uno di questi luoghi potrebbe essere la nuova struttura che stiamo cercando di portare a termine con le suore del Rosary Convent che dovrebbe accogliere circa 50 donne del Settlement. Pensata per alcune classi della scuola del Saint Dominic, è luogo ideale, perché spazioso, luminoso e circondato da ampi giardini, per chi fino ad ora ha vissuto in stanze sovraffollate, buie e costrittive.
Per realizzare questa nuova “casa di accoglienza”, dove le donne abiteranno e, auspicabilmente, saranno impegnate in laboratori sul modello dell’Associazione Campo di Booz di Villa Martelli (Iolo, Prato), sono necessari degli aiuti economici per i quali il gruppo del progetto si sta già muovendo. La realizzazione di tutto questo sarebbe la risposta più bella al percorso di Cittadini del Mondo.
In questo momento di transizione e nuova progettazione, le attività del gruppo sono state svolte presso un villaggio che le suore, in collaborazione con il Lion’s della Toscana, hanno contribuito a costruire per dare alloggio a persone ai margini della società, con problematiche economiche e di alcooldipendenza. Il Villaggio Toscana, che dal 2003 ospita trenta famiglie in grave disagio socio-economico, rappresenta un esempio delle molte facce dell’India rispetto alla diversità e un tentativo di superamento della marginalità, della povertà. Al centro, la dignità dell’essere umano: garantendo un tetto sotto il quale far vivere una famiglia, garantendo una casa, si garantisce il minimo essenziale per una vita dignitosa. Questa realtà ci permette di ‘scontrarci’ e confrontarci con la vita quotidiana di circa un’ottantina di persone sia dal punto di vista relazionale che cooperativo: la loro accoglienza e apertura nei nostri confronti ci ha consentito di lavorare fianco a fianco con l’obiettivo di ristrutturare il luogo di aggregazione del villaggio ed una delle abitazioni presenti.
Lavorare con i più bisognosi aiuta anche noi stessi a sentirci bene, a dare un contributo in un mondo forse ingiusto, ma che con la sua umanità regala a tutti noi, dall’operatore all’utente, ma soprattutto ai giovani studenti della nostra città un bagaglio di inestimabile valore.
In India, come succede in tutti i paesi del mondo, la salute mentale e la povertà hanno molto in comune, entrambe sono escluse dalla società e chi è affetto da una o dall’altra è allo stesso modo messo ai margini.
Noi crediamo che ciascun essere umano abbia il diritto di vivere in modo libero e dignitoso. L’esperienza di quest’anno dimostra nei fatti che quando un progetto va incontro a situazioni problematiche che rischiano di innescare una fase regressiva, al tempo stesso queste difficoltà sono uno stimolo per cercare nuove risorse, stringere nuove amicizie, capaci di rilanciare il lavoro svolto dandogli una ricca prospettiva futura di cambiamento. Il nostro sogno è non solo migliorare i servizi che esistono già in questo luogo, ma creare nei prossimi anni un Centro di Salute Mentale in grado di accogliere i bisogni delle persone e delle famiglie che soffrono di disturbi psichici.
Gruppo del cambiamento 2019
Qui le altre puntate di Passaggio in India – Cittadini del Mondo