Un uomo cammina tra le rocce e gli arbusti di una zona deserta della California. È Travis, che è arrivato fin lì dal Messico, dove è sparito per quattro anni. Viene raccolto sfinito ed assistito da un medico, che scopre nelle sue tasche solo un foglietto sgualcito, con l’indirizzo del fratello Walt. Da Los Angeles e dopo un lungo viaggio, questi viene a prenderlo. Travis è chiuso in un mutismo disperante e invano Walt, durante il ritorno verso casa, tenta di farlo parlare. Travis dice solo e a fatica “Paris, Texas”…
“Paris, Texas” è il capolavoro di Wim Wenders, per il molti solo il capolavoro del periodo americano, ma il volto e il corpo di Henry Dean Stanton, le musiche di Ry Cooder e il Texas fotografato da Peter Przygodda lo innalzano nell’immaginario di cinefili e non come forse nessun altro film del regista tedesco.
Al cinema Terminale martedì 26 novembre alle 21,15. Biglietto: intero 6 euro, abbonati Metastasio e Monash 5 euro.