Sguardi-cangianti

“Sguardi cangianti”, la mostra che verrà inaugurata venerdì 20 settembre alle 18,30, è la restituzione pubblica del laboratorio fotografico “Caleidoscopio“, vincitore del bando “Prendi Parte! Agire e pensare creativo” ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Un progetto nato per promuovere l’inclusione culturale dei giovani nelle aree caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale e rivolto quindi a ragazzi tra 18 e 29 anni di provenienza mista – sia italiani che stranieri residenti a Prato – che, accompagnati dal fotografo ivoriano Mohamed Keita e altri esperti del settore, hanno avuto la possibilità di acquisire competenze e capacità nell’ambito della comunicazione e dei new media, spendibili in ambito espressivo e lavorativo.

“In Sguardi Cangianti – si legge nella nota – saranno presentati i percorsi di otto tra i tanti giovani partecipanti, selezionati tra chi ha partecipato al corso con più interesse, sviluppando o coltivando una vera passione per la fotografia. I diversi nuclei artistici sono caratterizzati dalla più diversa modalità espressiva, che spazia dal reportage alla fotografia d’autore, dalla street photography alla ritrattistica. I giovani fotografi restituiranno uno sguardo differente e plurale sul territorio di Prato, favorendo un ribaltamento del punto di vista sulla città e degli stereotipi con i quali abitualmente viene descritta. Insieme alle immagini degli autori saranno presenti testimonianze video e cartacee del percorso umano e professionale portato avanti nel corso di un anno”.

Il percorso ha coinvolto i partecipanti in attività pratiche di laboratorio, attraverso incontri con alcuni dei più grandi artisti e fotografi italiani, tra i quali Letizia Battaglia, Andrea Abati, Paola Di Bello, Paola Agosti, Marialba Russo, Francesco Jodice, Maurizio Montagna e i professionisti dello Studio Marangoni di Firenze, Giuseppe Toscano, Paolo Cagnacci e Michele Borzoni, e dell’Associazione Sedici di Prato con Filippo Bardazzi.

“Nei mesi passati – prosegue la nota – i ragazzi hanno potuto entrare in contatto con realtà diverse, accompagnando i mediatori di strada e i formatori delle cooperative Il Cenacolo e Pane e Rose, e partecipando alla vita del museo, conducendo in prima persona un percorso di visita per il pubblico, diventando così protagonisti attivi del mondo culturale. La collaborazione con il Comune di Prato ha permesso inoltre ai ragazzi di sperimentarsi nell’organizzazione e promozione di un evento durante la festa di Officina Giovani, con una prima restituzione documentale e laboratoriale del progetto nel giugno scorso”.