Il progetto Sincronie, giunto quest’anno alla quarta edizione, è rivolto ai ragazzi del triennio delle scuole medie superiori e dell’università, è un’esperienza di vita comune e collaborazione per riflettere, insieme ad esperti, sui grandi temi della contemporaneità.
Questo è uno dei contributi prodotti dagli studenti del Copernico presenti a Sincronie, di cui Pratosfera è media partner.
Il primo giorno del seminario “Sincronie”, (9-11 settembre) si è tenuto il forum sulla dipendenza da internet di Francesco Pagnini, psicologo clinico e di comunità, e di Francesco Brizzi, psicologo e criminologo. Fondatori di S.E.D. (Servizi per l’Educazione Digitale Cooperativa Sociale Onlus), portano avanti da tempo un progetto di sensibilizzazione riguardo i pericoli della rete nelle scuole medie e superiori.
Durante l’incontro, che ha visto i ragazzi partecipare attivamente alla discussione, sono emerse tematiche attinenti alla realtà digitale in cui viviamo, anche attraverso alcune statistiche.
Statistiche
Queste ultime si sono rivelati particolarmente efficaci, essendo basate su un questionario proposto ad un campione di 411 studenti di prima e seconda superiore del Liceo Copernico di Prato.
Dai dati presentati è emerso che l’87% dei ragazzi consulta quotidianamente i social network (soprattutto Instagram, 85%), tanto che i due relatori hanno utilizzato la parola “dipendenza” per riferirsi all’uso smodato che gli adolescenti fanno dei social.
Altre percentuali hanno riguardato la quantità di messaggi ricevuti al giorno (circa 20 18%; circa 60 26%; circa 100 29%; più di 100 27%), le offese tramite la rete (il 51% del campione dichiara di aver offeso e il 33% di esserlo stato), il ruolo dei genitori o adulti di riferimento (il 63% dei genitori è a conoscenza di ogni iscrizione dei propri figli ai servizi della rete), il contatto con sconosciuti (il 49% del campione dichiara di aver conosciuto nuove persone in chat e il 72% di avere tra i follower del web persone mai incontrate fisicamente) e la condivisione di foto (il 78% del campione dichiara di aver pubblicato foto senza il permesso di un adulto e il 21% di aver inviato foto private).
Uno dei dati che ci ha lasciati più colpiti è sicuramente quello inerente i pericoli percepiti durante la navigazione: sebbene la maggioranza dei ragazzi si preoccupi per i pedofili (57%), gli hacker (33%) e le offese (8%), un 2% del campione teme di non essere sufficientemente popolare sui social.
Oltre alle statistiche, il forum ha dato spazio alle riflessioni dei ragazzi, stimolati dalle domande spesso provocatorie dei relatori. Una di queste ha riguardato i “benefici” dell’avere un profilo Instagram: la discussione ha fatto giungere alla conclusione che, sebbene qualcuno abbia vissuto un’esperienza positiva legata all’uso del social network, i vantaggi di quest’ultimo sono in realtà praticamente assenti. Questo pone la dipendenza da Instagram in netto contrasto con quella, ad esempio, da sostanze stupefacenti, il cui uso provoca effetti benefici almeno nel breve termine. Altri temi affrontati sono stati il modus operandi di internet, il cui funzionamento si basa sul trattamento e la vendita di dati personali, la privacy, il deep web e l’accesso ai siti vietati
ai minori.
In generale, gli spunti di riflessione emersi dalla discussione sono stati innumerevoli e hanno contribuito a renderci consapevoli della dipendenza da Internet e dei meccanismi che i social network sfruttano per accrescere in noi il bisogno di utilizzare i social network.
Articolo a cura di Margherita Signorini