“Chiedo di convocare in tempi rapidi un tavolo di lavoro condiviso tra i maggiori attori coinvolti sulla gestione del corretto smaltimento dei compostabili”.
Così il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti nella lettera inviata stamani (29 agosto) ad Alia, in seguito agli articoli apparsi negli ultimi giorni sulla stampa sullo smaltimento dei prodotti monouso a base di bioplastica e, più in generale, della categoria merceologica degli imballi compostabili.
Prestanti chiede anche “l’elaborazione di una strategia che permetta di uscire dall’empasse del sacco indifferenziato nel breve periodo e di strutturare soluzioni durature“. E poi, ancora: “E’ necessario inoltre progettare una filiera di trattamento e trasformazione in residuo organico integrando processi e impianti aerobici e anaerobici, così da poter ottenere compost e scongiurare ogni forma di incenerimento, discarica o ritorno alla plastica convenzionale”.
“La notizia di conferirli nella frazione indifferenziata, fuori da ogni percorso virtuoso di riciclo e contravvenendo all’indicazione che il compostabile vada messo nell’organico – prosegue il Sindaco Prestanti nella lettera riferendosi a stoviglie, posate e bottiglie in bioplastica – apre uno scenario di incertezza, che ci fa retrocedere rispetto agli obiettivi di economia circolare che tende a trasformare i rifiuti in nuove risorse. Il rischio maggiore però è di vanificare gli sforzi immani di cittadini ed amministrazioni pubbliche che si stanno adoperando in campagne di sensibilizzazione e provvedimenti concreti volti alla promozione della strategia ‘plastic free’, per salvare il pianeta da una delle maggiori minacce, l’invasione di rifiuti plastici negli oceani e sparsi nell’ambiente ad ogni latitudine”.
Il sindaco Prestanti dice che in un rapporto del CIC, il Consorzio Italiano Compostatori, il cui compito è quello di monitorare la raccolta differenziata dell’organico di qualità che permetta l’effettivo recupero degli scarti organici negli impianti di trattamento biologico, si afferma che “la quasi totalità degli impianti accetta e gestisce la presenza di manufatti in plastica compostabile nel flusso organico conferito, sia nel caso di processi biologici di solo compostaggio che nei processi integrati digestione/compostaggio”.
“Credo che la posta in gioco non sia banalmente decidere in quale bidone smaltire un piattino od un bicchiere usa e getta – ha concluso Prestanti -, ma porre attenzione verso questioni cruciali per il nostro futuro, ovvero scegliere un percorso di economia circolare, dove si riduce il consumo di materie prime, l’emissione di gas serra e proprio come in Natura, perseguire la rigenerazione di ogni nostro scarto, rendendo lo sviluppo sostenibile per l’ambiente e per la salute dei suoi abitanti”.