Mondo Cane, il progetto tutto italiano di Mike Patton, torna in Italia dopo 9 anni in occasione di “Settembre|Prato è Spettacolo”, il Festival organizzato da Fonderia Cultart in collaborazione con il Comune di Prato e la Regione Toscana. Appuntamento per il 31 agosto 2019 in Piazza Duomo (Biglietti già disponibili sul circuito Ticketone).
Mike Patton, storico leader dei Faith No More e Mr Bungle, è decisamente innamorato del nostro paese: Mondo Cane è la sua rivisitazione personale dei grandi successi della musica italiana, il suo personalissimo tributo ai mostri sacri della musica d’autore del secolo scorso.
Brani come ‘Il Cielo In Una Stanza’, ’20 Km Al Giorno’ e ‘L’Uomo Che Non Sapeva Amare’ sono solo alcune fra le varie chicche che Patton e la sua band ci regaleranno in un questo imperdibile show che sarà accompagnato da un’orchestra.
Sarà un viaggio nel tempo, caratterizzato dal tocco sperimentale e gangsta del singer californiano più amato e seguito degli ultimi vent’anni, che oggi sfida i nostri grandi classici: da Gino Paoli, a Luigi Tenco, passando per Fred Buscaglione e Fred Bongusto.
L’Orchestra che accompagnerà Mike Patton sarà la Camerata Strumentale «Città di Prato», insieme a lui sul palco anche alcuni dei migliori musicisti italiani.
Mondo Cane è il progetto dell’eclettico Mike Patton, una delle voci più versatili del panorama rock mondiale frontman dei Faith no More e Mr.Bungle e che vanta collaborazioni con Bjork, Jhon Zorn, Burt Bacharach, solo per citarne alcuni.
Alla base di Mondo cane c’è la passione per l’Italia e le canzoni italiane degli anni ’50 e ’60. Il debutto è avvenuto più di 10 anni fa proprio nel nostro paese e da oltre 10 anni gira il mondo. Al progetto live arriva nel 2010 anche l’album interamente suonato da musicisti italiani. Il merito principale di Patton è quello di rimanere perfettamente in equilibrio tra la sperimentazione vocale che lo ha sempre contraddistinto e sonorità che sembra impossibile non arrivino proprio dagli anni Sessanta, in senso letterale, un equilibrio tra ricerca e cultura popolare. Merito anche dell’accompagnamento dell’orchestra e dal personale contributo di alcuni altri musicisti superlativi che vanno ad inserirsi perfettamente nell’operazione. La prova vocale di Patton, trova ragion d’essere nella reinterpretazione di un’epoca e di un modo appassionato di interpretare le canzoni e tocca i suoi vertici nella struggente “Quello Che Conta” e nella scatenata “Urlo Negro”: due facce di una stessa medaglia che vi sembrerà di conoscere eche vi emozionerà riscoprire in una veste familiare eppure nuova, antica ed al tempo stesso assolutamente originale.