Fa tappa, sabato 20 aprile, al Capanno Blackout di Prato, il tour di presentazione di “Poesia e Civiltà”, il nuovo disco di Giovanni Truppi, il primo pubblicato con una major e registrato quasi completamente negli Stati Uniti. Il lavoro è probabilmente il più maturo dell’artista, con arrangiamenti perfetti volti a mettere sempre in risalto melodie e parole.
Cantautorato classico che sa ben sposarsi con la contemporaneità. Una profondità rara che sa, però, risultare semplice e immediata all’orecchio dell’ascoltatore. La società d’oggi raccontata senza filtri e con estrema coerenza; un disco che non vuole strizzare l’occhio a nessuno, che non cerca consensi, che sa “gridare” anche con un filo di voce.
Giovanni Truppi è un cantautore e polistrumentista napoletano, classe 1981, con cinque album all’attivo. Artista eclettico, è stato candidato ai Nastri D’Argento 2018 per la miglior canzone originale per “Amori che non sanno stare al mondo”, composta per l’omonimo film di Cristina Comencini. Ha collaborato con Antonio Moresco nella scrittura della canzone “Lettere a Papa Francesco I” e, nel 2014, ha progettato e creato un pianoforte ottenuto modificando un piano verticale, dando così vita a uno strumento smontabile ed elettrificato attraverso una serie di pick-up che permettono di amplificarlo.