Creare gruppi di aiuto, di consulenze e guida motivazionale, costituendo sportelli gestiti dai volontari delle ADA provinciali (Associazione per i Diritti degli Anziani) anzitutto nelle province di Prato, Pisa, Siena e Arezzo, per contrastare il fenomeno della ludopatia negli anziani. È questo il principale obiettivo del progetto “Anziani e Ludopatia”, finanziato dalla Regione Toscana, che vede protagoniste ADA Toscana e Acudipa, Associazione italiana per la cura delle dipendenze patologiche, società scientifica nazionale che opera da venti anni in tutta Italia nel campo della prevenzione e della cura delle dipendenze.
Prima fra tutte la provincia di Prato dove ADA ha iniziato questo percorso. “Non è un caso partire da qui – sottolinea Patrizia Bartolini, presidente ADA Prato – perché il triste primato di questa città sul fronte del gioco d’azzardo è noto a tutti e le richieste che abbiamo ricevuto su questo fronte sono molteplici. Da parte nostra, contrari da sempre ad ogni forma di dipendenza, abbiamo così iniziato un percorso di formazione dei nostri volontari che auspichiamo offra risultati concreti nel contrasto alla ludopatia in particolare per gli anziani”.
In realtà, se per certi aspetti il gioco d’azzardo è un’occasione di divertimento e di socializzazione non sempre patologica, ha assunto nel tempo e sta assumendo tutt’oggi dimensioni progressivamente sempre più rilevanti. Coinvolge soggetti sociali molto differenti tra loro e trasversali a tutte le età ed a tutte le classi sociali e in alcuni più vulnerabili, per caratteristiche di temperamento e personalità, può determinare importanti rischi di dipendenza comportamentale e provocare il disastro economico ed esistenziale di una persona e della famiglia.
“Il piacere del gioco – sottolinea il prof. Giuseppe Mammana, presidente e direttore scientifico di Acudipa – svanisce con l’insorgere della condizione patologica, la ludopatia, che annulla la volontà e la libertà della persona colpita, lo aliena dalla realtà e lo travolge nella sua quotidianità alterando ogni ritmo ed ogni significato della sua vita personale e delle sue relazioni. Questa problematica patologica genera anche un ampio giro di affari e di profitti economici costruiti sulla fragilità e vulnerabilità umana: le lobbies di coloro che investono nella gestione di sale giochi e macchine da gioco puntano esplicitamente ai soggetti vulnerabili e dotati di buoni standard economici. Tra le fasce di età bersaglio di queste lobbies e coinvolte nel gioco d’azzardo patologico c’è quella degli anziani, specie perché essi dispongono di pensioni e redditi fissi da vampirizzare, compromettendo la loro condizione economica e spesso quella dei familiari che almeno in parte gravano su di essi”.
Il progetto “Anziani e Ludopatia” si articola in tre tempi. Il primo è dedicato all’informazione di soci ADA, di professionisti e volontari del campo psicosociale e dei cittadini interessati. Il secondo tempo è dedicato alla formazione di volontari ADA che diverranno poi operativi in una terza fase con la creazione di gruppi di auto aiuto e di consulenza e guida motivazionale, costituendo anche sportelli gestiti dai volontari delle ADA provinciali coinvolte nel progetto: in una prima fase le provincie di Prato, Pisa, Siena e Arezzo.
Il progetto si propone inoltre anche la messa a punto di modelli di intervento, tali da poter essere trasferiti e/o utilizzati in altri contesti territoriali. Le ADA potranno divenire centro propulsore anche di altre associazioni che vogliano attivare una rete operativa nel campo del gioco d’azzardo patologico. Le tre fasi avranno la durata di 9 mesi e verranno effettuate nelle provincie di Prato, Firenze, Pistoia, Massa Carrara, Siena, Arezzo, Pisa e Livorno.