Una versione originale ma allo stesso tempo fedele al testo di Molière, è il Don Giovanni con la regia di Valerio Binasco, in cartellone al Teatro Metastasio dal 7 al 10 marzo (feriali ore 20.45, sabato ore 19.30, domenica ore 16.30).
Leggendario seduttore, simbolo della rivolta della libido contro le remore della teologia, il protagonista (impersonato da Gianluca Gobbi) è un personaggio ingombrante, istintivo e carnale. Spiegato dallo stesso regista che afferma: “Cosa cerco? Cerco proprio lui, il protagonista […] come posso immaginare che sia stato prima che nascesse la sua leggenda […]. Credo che il senso nascosto del testo – prosegue Binasco – sia la fuga da Dio, cioè un percorso opposto a quello degli eroi, che è la ricerca di Dio”.
Un Don Giovanni spogliato quindi delle sovrastrutture che ne hanno costruito la leggenda e la storia teatrale, ridotto alla sua essenza vitale barocca. Un uomo che “[…] Fa quello che vive solo per divertirsi (e magari si diverte davvero), e che se ne frega di tutto e di tutti, ma sono sicuro che porta con sé il tormento di quello che ha rifiutato. Insomma si direbbe quasi che non sia un vero ateo, piuttosto, è arrabbiato con Dio” – spiega ancora Binasco.
Sulla scena a fare da contraltare e a difendere i principi della fede e della religione, c’è Sergio Romano nei panni del ridicolo servitore Sganarello, “lacché e padre confessore al tempo stesso, che tuttavia svilisce gli argomenti che tocca, inducendo a una caricaturale confusione tra credo e superstizione” – si legge nel comunicato.
Biglietti a partire da 8 euro – servizio gratuito di babysitting su prenotazione entro il 5 marzo chiamando il numero 0574/27683 (lun – ven 9/13).