Marco Bagnoli è l’autore dell’opera che da un anno e mezzo a questa parte occupa il centro della rinnovata piazza Ciardi e giovedì 6 dicembre, alle 18,30, sarà al Centro Pecci per intervenire alla presentazione di “Marco Bagnoli”, a cura di Germano Celant e pubblicato da Skira editore.
“La pubblicazione, la più ampia finora realizzata – si legge nella presentazione – analizza e documenta il percorso artistico di Marco Bagnoli dagli anni Settanta a oggi: dallo studio e dalla ricerca sul suo contributo emerge la sua consapevolezza di essere e di muoversi nell’arte, come in una realtà “altra”.
“Il libro è la testimonianza di un attraversamento di tempi e spazi, con la capacità di collocarsi dove il linguaggio non può essere parlato e compreso, così che lo spirituale possa manifestarsi quale naturale completamento della materia. A contare, nelle proposte dell’artista, è il dialogo, che fa risuonare tra loro, mediante il ricorso a colori e oggetti, a luci e ombre, il fisico e il mentale, l’emotivo e il logico. Un’inedita rifondazione poetico-scientifica del fare arte, che professa l’unità di culture distanti nello spazio e nel tempo e afferma la presenza simultanea di tutte le polarità del sentire e del percepire. Il volume è composto da un ampio saggio introduttivo del curatore della pubblicazione e da una cronologia in cui si intercalano memorie e commenti dell’artista stesso, redatta da Antonella Soldaini, che era stata curatore della personale di Marco Bagnoli al Centro Pecci nel 1995”.
Nel parleranno lo stesso Marco Bagnoli, assieme alla direttrice Cristiana Perrella e al conservatore del Centro Pecci Stefano Pezzato, Marcella Beccaria, capo curatore e curatore delle collezioni del Castello di Rivoli, Antonella Soldaini, associate editor della pubblicazione, Pier Luigi Tazzi, Atelier Marco Bagnoli a Montelupo Fiorentino, Padre Bernardo OSB, abate di San Miniato al Monte a Firenze.
Marco Bagnoli, dopo la formazione scientifica e una laurea in chimica, si impone nella seconda metà degli anni 1970 e da allora la sua presenza sulla scena artistica è costante. Basti pensare alle sue partecipazioni alla Biennale di Venezia (1982, 1986, 1997), a Documenta di Kassel (1982, 1992) e al Sonsbeek di Arnhem (1986); alle sue personali presso prestigiose istituzioni artistiche quali De Appel, Amsterdam (1980 e 1984), Centre d’Art Contemporain, Genève (1985), Musée Saint-Pierre Art contemporain, Lyon (1987), Magasin, Centre National d’Art Contemporain, Grenoble (1991), Castello di Rivoli (1992), Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato (1995), IVAM, Centre del Carme, Valencia (2000), České Muzeum Výtvarných Umění, Praha (2009), Madre, Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina, Napoli (2015); ai suoi passaggi in grandi musei, dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma al Centre Georges Pompidou di Parigi. Nel 1981 occupa con una grande installazione la Villa Medicea La Ferdinanda di Artimino, e da lì in poi inizia una serie di interventi in architetture importanti spiritualmente e storicamente, come, a Firenze, la Cappella Pazzi (1984), la Sala Ottagonale della Fortezza da Basso (1989), l’Abbazia di San Miniato al Monte (1992, 1994, 2012, 2018), il Forte di Belvedere (2003, 2017), il Giardino di Boboli (2013), la Stazione Leopolda (2014). Opere di Bagnoli sono nelle collezioni del MAC Lyon dal 1987, del Centro Pecci di Prato dal 1988, del Castello di Rivoli dal 1992, del Garrison Art Center dal 2013 e del Magazzino Italian Art dal 2017, ambedue nello stato di New York, del Museo Madre di Napoli dal 2016. Il 5 maggio 2017 si è aperto a Montelupo Fiorentino l’Atelier Marco Bagnoli: nel suo insieme è concepito dall’artista come un’opera d’arte totale (Gesamtkunstwerk). Dal febbraio 2018 è installata permanentemente in piazza Ciardi a Prato la fontana Lʼanello mancante alla catena che non cʼè (1989-2017) e, dal 20 aprile dello stesso anno, Araba fenice (2011-2013) è in comodato al Museo Novecento di Firenze. Janua Coeli, un lavoro commissionato per il Millenario dell’Abbazia di San Miniato al Monte a Firenze, è attualmente installato all’esterno e all’interno della basilica.