manali-leh highway
manali leh highway

Abbiamo raccontato qui la storia di Gaetano Vannucchi e del suo progetto di viaggio in Vespa verso il Giappone. Partito lo scorso 29 giugno, adesso è lui a raccontarci alcune tappe del suo lungo viaggio verso il Sol Levante in sella all’amata Calypso. Qui le tappe precedenti di un viaggio a dir poco emozionante e imprevedibile.

La frontiera indiana “Attari-Wagah” tra la città pakistana Lahore e la città indiana Amritsar è la più bella che abbia mai visto fino ad ora, con un grande anfiteatro dalle bianche gradinate che si riempiono ogni giorno di persone per ammirare la famosa cerimonia di chiusura del confine che avviene poco prima del tramonto.

Il motivo di questo evento ancora non l’ho capito, boh? Forse è solo per far notare la maestosità e la supremazia dell’India ai suoi vicini nemici pakistani. Comunque la città di Amritsar nella provincia del Punjab non è niente di che, l’attrazione principale è solo il tempio d’oro situato nel mezzo ad un’antica cisterna d’acqua e luogo sacro per la religione Sikh.

Un giorno di riposo e poi via verso Dharamsala dove si trova la sede del governo tibetano e la dimora del Dalai Lama. Rimarrò una settimana in questa arroccata cittadina aspettando il bel tempo ed ascoltando gli insegnamenti che per caso darà in questi giorni il Dalai Lama. Che fortuna e che emozione vederlo di persona! Splendido, puro e potente con un’energia che entra nel corpo e nell’anima senza chiedere il permesso lasciandoti respirare l’aria del Dharma e provocandoti felicità nel sapere che al mondo esiste una persona così genuina, sincera e con una risata incredibile, ma anche tristezza per la sofferenza e il dolore che il popolo tibetano ha dovuto subire per colpa dell’invasione cinese avvenuta tra il 1949 e il 1950 con la conseguente uccisione di migliaia di persone.

Dharamsala è piena di monaci tibetani con le loro vesti  color mattone e  arancione e con il loro classico sorriso stampato sul volto, però è piena anche di turisti, troppi e troppo chiassosi. I più gettonati sono i tedeschi e gli israeliani, chissà perché? Di palestinesi neanche uno.

Dharamsala
Dharamsala

Con facilità riesco a farmi pure una sim card indiana per tre mesi con 1.4 GB al giorno, chiamate ed sms illimitati con la bellezza di 7 euro. Wow!  Come ci prendono in giro in Italia le compagnie telefoniche. Grazie! Mi viene anche offerto dell’ottimo hashish “Charas” che rilasserà i miei muscoli per tutta la permanenza in India. Allora… nel nord dell’India l’hashish non te lo vendono a grammi ma a “finger” e cioè a “dito”, un dito di Charas equivale a più di 10 gr per un valore massimo di 15 euro. Wow! E pensare che in Italia il dito serve di solito alle forze dell’ordine per perquisirti! Grazie!!!

Dopo la pausa di meditazione riprendo il mio viaggio verso lo splendido villaggio di Vashisht nella regione Himachal Pradesh ai piedi dell’Himalaya, dove si può ammirare il suo grazioso tempio hindu e trascorrere dei momenti di relax nelle sue vicine e libere terme a cielo aperto dove ogni suo cittadino o turista può fare il bagno o lavare i propri vestiti.

Tre giorni aspettando il sole e poi verso la città di Leh in Ladakh nella regione del Jammu e Kasmir in mezzo al deserto dell’Himalaya ad un’altitudine di 3500 metri percorrendo la Manali-Leh highway, una tra le dieci strade più pericolose al mondo con 490 km che ti portano ad oltrepassare passi di montagna che arrivano ad un’altezza di 5328 metri su strade ad una corsia, mezze asfaltate o completamente sterrate con dirupi da capogiro, ponti pericolanti e fiumi da superare solo la mattina presto poiché nelle ore diurne le acque si alzano a causa dello scongelamento delle nevi su in alta quota. In più camion, auto, bus e le classiche e immancabili motociclette della Royal Enfield. Che fatica, tre giorni per percorrere i famosi, pericolosi e incredibili 490 km della Manali-Leh. Ma povera Calypso, che da 2000 metri d’altezza in poi non viaggia più, cambio il getto del minimo e levo il filtro dell’aria così facendo riesco sudando ed imprecando tutte le divinità che l’uomo si è inventato ad arrivare al passo di montagna più alto del mondo e cioè a 5359 metri.

La città di Leh
Manali-leh highway

La mancanza di ossigeno si fa sentire e rende il mio respiro affannoso, le tempie iniziano a pulsare, Calypso mi prende sotto braccio e mi riporta a Leh per stabilizzare la pressione del mio cervello. Preventivamente avevo comprato delle pasticche di acetazolamide in previsione di mal di montagna, edema cerebrale o edema polmonare ma che non userò visto che i sintomi non erano del tutto evidenti.

Due giorni di riposo e poi il ritorno a Vashisht con Calypso incastonata tra me e il sedile posteriore di una jeep visto il peggioramento meteorologico che durerà tre giorni e provocherà lungo la strada la bellezza di 20 morti. Decido di continuare il mio percorso lungo le faticose ma meravigliose strade montane dell’Himalaya tra Shimla e Rishikesh, dove m’imbatto per la seconda volta in questo viaggio con la storia dei Beatles, la prima in Praga con il muro di Lennon e in Rishikesh con l’ashram dei Beatles, assurdo!  Ancora 350 km ed entrerò in Nepal, il continente indiano è quasi finito, ne ho percorso solo una minima parte, la parte nord, la parte più estenuante, bella ed emozionante da percorre su due ruote ma questa è solo la mia impressione e solo per un mio desiderio e piacere.

Rishikesh

Allora ciao…

Ricetta di viaggio

Momo vegetariani

Ingredienti per una trentina di momo.
Per la pasta: 300 gr di farina 00, acqua tiepida.
Per il ripieno: mezza verza di piccole dimensioni, 1 carota, 2 scalogni, 1 aglio, 1 patata lessa, un piccolo pezzetto di Ginger, sale, mezzo cucchiaino di masala, mezzo cucchiaino di soja, olio di girasole.

Preparazione pasta: mettere la farina in una ciotola ed unire un pò alla volta l’acqua tiepida fino ad ottenere un impasto elastico e non colloso, coprire e far riposare a temperatura ambiente.

Preparazione ripieno: tritare finemente a coltello la carota, verza, scalogni, aglio, ginger e la patata lessa. In un recipiente amalgamare il tutto con un pò di sale, il masala, la soja ed un goccio d’olio di girasole, assaggiare ed aggiustarlo di sapore con il sale o il masala, va bene anche un pò di coriandolo.

Quando avete terminato di preparare il ripieno la pasta sarà pronta per essere tirata.

Create dei cerchi di 5 cm dello spessore di un millimetro ed iniziate a riempirli con una quantità d’impasto non superiore ad un cucchiaio.

Per la chiusura dei momo guardate delle immagini su internet sarà molto più semplice che leggere la mia descrizione fatta a cazzo di cane.

Cuocerli al vapore per 15 minuti e mangiarli accompagnati con una salsa di pomodoro piccante.

In bocca al lupo…