Si chiama progetto “Autism Friendly” e mira a realizzare a Prato “una rete di strutture, negozi e luoghi pubblici in grado di facilitare la vita quotidiana e a favorire la fruizione di attività e servizi da parte delle persone con autismo e delle loro famiglie – spiega la nota inviata alla stampa – con il fine di promuoverne l’autonomia e l’inserimento nel contesto sociale e ridurne il rischio di isolamento”.
Il progetto “Autism Friendly” si articola principalmente in quattro fasi. Una prima fase che vede la creazione di una rete di esercizi commerciali e luoghi privati o pubblici dove si adotteranno modalità e misure atte a favorire la fruizione e l’accoglienza delle persone con Disturbo Autistico.
Una seconda fase che prevede la realizzazione di un percorso formativo, a cura della Fondazione Onlus Opera S. Rita, volto a dotare il personale di esercizi, servizi ed attività aderenti di un livello base di conoscenze sul comportamento da adottare nell’accoglienza e delle misure di adeguamento degli ambienti fisici.
Una terza fase che prevede la creazione di un kit (composto dal logo Prato Autism Friendly da esporre fuori dall’attività, da un cartello con adesivo da esporre dentro all’attività e da un vademecum formativo sui comportamenti corretti da seguire in caso di accoglienza di un soggetto autistico) da consegnare a tutte le attività aderenti al progetto in modo che questi possano esporlo nei propri esercizi ed essere riconoscibili come testimonianza di un’accoglienza consapevole e “preparata”.
Infine, una quarta fase che prevede la creazione di una mappa speciale della città di Prato che evidenzi e identifichi gli esercizi dove è possibile garantire un set minimo di modalità e condizioni favorenti l’accoglienza e la fruizione da parte di persone con autismo.
Sono 47 gli esercizi privati che hanno aderito e svolto la formazione e a breve partirà un altro ciclo di formazione dedicata agli albergatori, ad alcuni uffici pubblici (Urp e Anagrafe) e ai musei cittadini. Volutamente sono stati identificati servizi e spazi pubblici che registrano una grande e costante affluenza di persone e dove si svolgono funzioni rilevanti fra cui orientamento e primo accesso ai servizi di Comune, Provincia, Prefettura e Usl, pratiche anagrafiche, servizi bibliotecari, per facilitare le persone autistiche in questi ambiti di rilevante utilità pubblica. Una città vivibile e migliore passa dalla capacità di tutti di fare sinergia eliminando ogni tipo di barriera, soprattutto mentale.
Con “Autism Friendly”, per la prima volta, una serie di attori chiave del territorio, pubblici e privati, si riuniscono per dialogare attraverso una serie di incontri di formazione sull’autismo contribuendo a far nascere una rete e a svolgere una importante funzione di diffusione di cultura in merito ad una tematica oggi sempre più diffusa.
È infatti ancora tanta la disinformazione, così come tante continuano ad essere le imprecisioni e i luoghi comuni sul disturbo autistico, ufficialmente classificato come un disordine dello sviluppo e non come una malattia. L’autismo inteso come deficit dell’interazione sociale è la condizione specifica di uno spettro di disturbi (spettro autistico) nel quale si includono disturbi in parte diversi tra loro con disabilità molto differenti (presenza o assenza di linguaggio verbale, di ritardo mentale, di disturbi del comportamento, di deficit prassicomotorio, di deficit nelle autonomie personali, e molti altri) definibili come “Disturbi Generalizzati dello Sviluppo”.
“Nella Ausl Toscana Centro sono più di mille i minorenni con disturbi autistici in carico ai Servizi – ha dichiarato Marco Armellini, direttore Area Salute Mentale infanzia e adolescenza – e nella popolazione generale una persona su cento presenta questo tipo di problema. L’azienda ha un impegno speciale nei confronti dei disturbi autistici e oggi è una grande soddisfazione vedere l’adesione straordinaria della città di Prato a Autism Friendly. Ai corsi di formazione che abbiamo tenuto in questa prima fase hanno aderito 50 esercenti di Prato. Una risposta importante”.
Spesso l’autismo viene definito la disabilità invisibile e non sempre è possibile riconoscere chi ne è affetto, tanto che in occasioni di quotidianità può capitare che si vadano a creare situazioni di disagio sia per le famiglie che per i commercianti o gli altri interlocutori coinvolti. Una chiara informazione e un’adeguata formazione oltre a piccoli adattamenti dell’ambiente possono fare una grande differenza ed è proprio questo l’obiettivo principale del progetto.
Il Comune non è solo capofila tra i soggetti aderenti ma anche soggetto attivo attraverso alcuni dei propri servizi e spazi pubblici. In particolare gli uffici dell’Urp e dell’Anagrafe, che ricevono abitualmente migliaia di utenti ogni anno, sono inclusi nel percorso formativo per preparare il proprio personale all’accoglienza delle persone affette da autismo.
“L’esperienza di Prato è tra le prime in Italia e la prima in Toscana. Il Comune è stato il motore che ha fatto partire tutto, e fortunatamente la risposta è stata ampia, tutte le categorie economiche hanno aderito sin da subito con grande entusiasmo, mettendosi in gioco per un obiettivo comune, una città che sia accessibile”. Ha spiegato la presidente del Consiglio comunale Ilaria Santi. “È una buona prassi che porta Prato ad un nuovo livello di eccellenza anche nell’accessibilità e anche un biglietto da visita per invitare a venire a Prato. Le famiglie dei ragazzi autistici da oggi sapranno che i nostri esercizi sono preparati ad accoglierle”.
“Ci tengo a fare un ringraziamento sentito a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto che consente a Prato di fare un ulteriore passo in avanti per diventare una città accogliente a tutto tondo”, ha aggiunto il sindaco Matteo Biffoni.
“L’accessibilità è un tema su cui tutte le amministrazioni pubbliche stanno lavorando. Gli interventi di adeguamento per le esigenze dei soggetti con disabilità evidenti li stiamo affrontando nel corso del tempo, ma questa è una disabilità diversa, tante volte quasi invisibile, che però c’è, esiste, ed è quindi giunta ora di prenderla in considerazione e attivarci di conseguenza. Dobbiamo essere preparati a capire le situazioni che ci si potrebbero presentare di fronte, e la nostra città è pronta ad essere accogliente anche in questo tipo di situazione”.
“Il Comune di Prato ha attivato questo progetto tramite l’adesione ad una piattaforma europea, un dettaglio molto importante che permetterà alla nostra città di essere ufficialmente riconosciuta a livello internazionale come città “Autism Friendly” – ha spiegato l’assessore alle attività economiche Daniele Toccafondi – Prato è la seconda città italiana, dopo Milano. Una bella occasione per il nostro territorio”.
Ad illustrare l’iniziativa questa mattina in Palazzo Comunale il sindaco Matteo Biffoni, la presidente del Consiglio comunale Ilaria Santi, gli assessori Daniela Toccafondi alle Attività Economiche, Luigi Biancalani ai Servizi sociali, Benedetta Squittieri all’Urp, la direttrice della Società della Salute Prato Lorena Paganelli e i rappresentanti degli enti e associazioni coinvolte nel progetto: il direttore dell’Area Salute mentale infanzia e adolescenza della Usl Toscana Centro Marco Armellini, il coordinatore del Centro Regionale Accessibilità della Regione Toscana Andrea Valdrè, il presidente della Fondazione Opera Santa Rita Roberto Macrì, la presidente dell’associazione Orizzonte Autismo Stefania Franceschetti, il presidente della Fondazione AMI Claudio Sarti, il presidente di Confesercenti Prato Mauro Lassi, la presidente di Cna Toscana Elena Calabria, il presidente di Federalberghi Prato Rodolfo Tomada, Luigina di Lorenzo del Centro di Formazione Prato Imprese.