“Trenta cipressi disposti su quattro filari convergenti dal paesaggista-musicista Andrea Mati suggeriscono al visitatore il percorso da compiere verso il punto “focale” dell’opera: una particolarissima Serra, progettata dallo scrittore (e architetto) Sandro Veronesi. Ispirandosi al paraboloide iperbolico, mito ingegneristico del secolo scorso ed espressione plastica del concetto fisico di “resistenza per forma”, Veronesi realizza un monumento in acciaio inox e vetro dedicato alla Poesia, intesa essa stessa come simbolo universale della “resistenza per forma”.
Questa è la “Serra dei Poeti”, l’ottantesima installazione della Collezione Gori alla Fattoria di Celle (via Montalese 7,Santomato di Pistoia), presentata il 21 marzo, giornata mondiale della poesia, che verrà inaugurata sabato 24 marzo alle 16.
Come accennato, “La serra” è l’opera prima dell’architetto e scrittore Sandro Veronesi ed è il “segmento – si legge nella nota – che ricongiunge in modo circolare l’incontro con Bartolomeo Sestini, poeta e patriota da sempre, architetto una sola volta per la Voliera del parco di Celle – manufatto che racchiude in sé le caratteristiche dell’arte ambientale, e per questo da noi subito elevato a simbolo dei nostri successivi interventi”.
“Focus invece – prosegue la presentazione – Progettato e realizzato dal paesaggista-musicista Andrea M. N. Mati, è un intervento che si compone di trenta Cupressus Sempervirens, varietà Bolgheri, i quali, oltre a indicare il fulcro dell’opera, suggeriscono il percorso per raggiungerlo. Ognuno di questi trenta cipressi è dedicato a un poeta della tradizione italiana, così potente nei secoli da poter simboleggiare la poesia tutta. Ad Andrea – si legge ancora – spetta anche il compito di curare, all’interno della Serra, il semenzaio dal quale germoglieranno le essenze più amate e celebrate dai singoli poeti.”
L’antefatto
La “Serra dei poeti” non è nata per caso. “Il 5 marzo 2015 – spiega infatti la nota – la vegetazione del parco di Celle è stata duramente colpita da una terribile tempesta di vento, che l’ha privata di ben 550 piante storiche. Nei mesi successivi, un costruttivo dialogo tra Giuliano Gori, Andrea Mati e l’ingegner Mirko Bianconi è sfociato in un’iniziativa riparatoria con la piantagione di cipressi, nell’intenzione di sottolineare l’importante ruolo che la natura svolge all’interno della collezione di Celle. Fin dall’inizio l’intervento è stato concepito per individuare il punto in cui realizzare una serra nella sua funzione più autentica, cioè di spazio dove favorire la crescita di piante. La tradizione letteraria italiana è ricca di riferimenti alle piante, dal busso e dai ciliegi della “Signorina Felicita” di Gozzano ai limoni di Eugenio Montale, dalla ginestra di Leopardi ad altri celeberrimi cipressi toscani, quelli cantati da Giosuè Carducci. Così, il piccolo padiglione progettato da Veronesi è dotato all’interno di un semenzaio dove, di volta in volta, queste essenze saranno incubate e prodotte, per rendere omaggio ai poeti di oggi. Il numero 30 è solo un punto di partenza, da incrementare negli anni piantando altri cipressi nell’area del parco. Si tratta quindi di un progetto “in progress” che sintetizza la vocazione della Fattoria di Celle a stimolare, attraverso una struttura-opera funzionante, una riflessione e un rinnovato apprezzamento della poesia”.
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