Una nuova piazza in centro storico, tra la biblioteca Lazzerini e la cinta muraria, intitolata all’ex sindaco di Prato Goffredo Lohengrin Landini, è stata inaugurata stamani, sabato 23 dicembre.
“Solo una piazza come questa, unione e crocevia delle diverse anime di Prato, poteva essere intitolata al sindaco per eccellenza, Goffredo Lohengrin Landini”, ha detto l’attuale sindaco Matteo Biffoni durante la cerimonia cui hanno partecipato anche la vedova, i figli e i familiari del sindaco che amministrò la città di Prato tra il 1975 e il 1985. La cerimonia si è aperta con l’arrivo del Gonfalone al suono delle chiarine. “Un uomo che con coraggio si è posto la responsabilità di accompagnare la nostra comunità in un cambiamento importante, riunciando anche al Parlamento per amore della sua città – ha detto Biffoni di Landini – È il sindaco che ha portato Prato a scelte importanti, il Macrolotto, la Prato Estate, il Metastasio di Ronconi, solo per citare alcuni esempi”.
Costata 100 mila euro e cinque mesi di lavoro, piazza Landini “è piccola ma significativa, probabilmente più di tante altre rappresenta Prato – ha spiegato l’assessora ai lavori pubblici Filippo Alessi – uno spazio urbano racchiuso tra le mura medievali, il centro culturale della Biblioteca Lazzerini e del Museo del Tessuto, caratterizzata dal verde e da una pavimentazione di tipo industriale. Qui si riassumono tutte le sfaccettature della nostra città”.
Chi era Goffredo Lohengrin Landini
Goffredo Lohengrin Landini nasce a Prato il 15 giugno 1927 e proprio alla città ha dedicato gran parte della sua vita. La sua carriera politica inizia nel 1951 con l’elezione a Consigliere comunale. Nel 1964 fu delegato dall’allora Sindaco alle funzioni vicarie e nel luglio del 1975 divenne infine Sindaco, eletto con il massimo delle preferenze all’interno del partito di cui fu anche Segretario, il PCI (Partito Comunista Italiano).
Subito dopo la nomina gli fu proposto di organizzare la Sezione Regionale dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) della Toscana per rappresentare e tutelare gli interessi dei Comuni toscani in quello che era un periodo particolarmente difficile per le istituzioni comunali di tutto il Paese, colpite da una grave crisi finanziaria. In seguito, visti i suoi successi alla guida del movimento regionale, diventò Vice Presidente Nazionale dell’ANCI. Goffredo Landini ha portato un contributo inestimabile all’associazione regionale, promuovendo l’importanza dell’autonomia delle amministrazioni locali. L’associazione sosteneva i Comuni toscani negli impegni da affrontare e li aiutava ad individuare gli interventi e i percorsi più idonei per ottenere i mezzi per operare al meglio.
Tanta era la devozione per la sua città, che nel 1979 rifiutò la candidatura a deputato per continuare a concentrarsi su Prato. Landini era infatti legato da un amore profondo e da un sentimento forte di appartenza alla sua gente che era orgoglioso di rappresentare e verso la quale sentiva sempre il dovere di dare il massimo e fare del suo meglio per ricambiare quanti avevano avuto fiducia in lui eleggendolo.
Creare una città moderna e all’avanguardia rispetto ai tempi era uno dei suoi obiettivi, e in quegli anni cruciali per lo sviluppo della città riuscì a dare vita a molti progetti in diversi ambiti: vennero creati i macrolotti industriali, si progettò l’interporto e si tenne la prima edizione di Prato Expo, mentre sul piano culturale nacquero la Pratoestate e il laboratorio teatrale di Luca Ronconi.
Lascia la carica di Sindaco nel 1985, dopo 10 anni e due legislature. Terminato il mandato viene eletto Consigliere regionale, impegno che porterà avanti per 5 anni prima di ritirarsi dalla politica. Si spegne a 75 anni il 21 dicembre 2002, dopo una vita di impegno per Prato. La salma di Lohengrin Landini fu esposta nella sala del Consiglio comunale e venne visitata da tantissime persone che gli vollero testimoniare il loro affetto e la loro riconoscenza per quello che aveva fatto per la città.