Gallina dalle uova d’oro, anche se non letteralmente: a Terra di Prato le uova non sono materia su cui scherzare.
La differenza fra le uova di galline da allevamento intensivo e quelle “del contadino” è sostanziale, e noi ce la siamo fatta spiegare da Felice Curcetti, della società agricola Felice Agricoltura.
“La differenza è enorme – ha spiegato – ed è una fortuna, da un certo punto di vista: le nostre galline sono libere di razzolare in giro nell’uliveta che abbiamo, ci sono 30, 40 metri quadrati di terra a disposizione a gallina, e possono scegliere se mangiare il cibo che hanno sempre a disposizione sotto la tettoia dove depongono le uova o se mangiare il verme o l’insetto che trovano: hanno un’alimentazione molto più ricca e varia, e questo influenza il sapore dell’uovo. C’è anche una differenza di prezzo fra le nostre uova e quelle industriali: una confezione da sei uova industriali costa uno o due euro, la nostra arriva a tre, ma è un prezzo comunque accessibile a tutti e la qualità e il gusto sono davvero diversi”.
Oltre al gusto del prodotto finale, una grande differenza sta nel benessere dell’animale: “Fra gli allevamenti intensivi e i contadini la differenza è enorme – continua Curcetti – gli allevamenti intensivi, per legge, devono proteggere gli animali da ogni eventuale contaminazione, e questo vuol dire doverli tenere chiusi in capannoni. Anche quando c’è scritto “allevate all’aperto” non è credibile: ogni animale selvatico potrebbe essere fonte di contaminazione, anche solo uno stormo di oche selvatiche che vola sopra le galline, cosa che li obbliga a tenerle sempre chiuse in capannoni, senza farle uscire, stipate per motivi di spazio. Questo non accade coi piccoli allevatori: i nostri pollai hanno meno animali, cosa che ci permette di non incorrere in questa normativa: i nostri animali razzolano liberi, allo stato brado se posso usare il termine: sono del tutto libere all’aperto. A volte si addormentano sui rami degli alberi”.
Un’altra cosa, le uova di “galline felici” sono decisamente migliori anche per la salute: “Se decidi di mangiare 3 o 4 delle nostre uova le digerisci benissimo – conclude Curcetti – mentre magari quelle industriali danno qualche problema di digestione”. Le uova messe in vendita dal contadino, senza intermediari, non devono avere per forza il codice alfanumerico come succede per le uova del supermercato: basta che sul banco sia presente il codice dell’allevamento rilasciato dall’ASL e la data di deposizione.
Ecco una serie di caratteristiche che devono avere le uova per essere fresche:
Guscio e cuticola: devono essere normali, puliti e intatti. Se c’è un po’ di terra sopra va bene lo stesso.
Camera d’aria: non deve avere un’altezza superiore ai 6mm. In quelle con dicitura extra non deve superare i 4mm.
Albume: chiaro e limpido, gelatinoso.
Tuorlo: in caso di rotazione dell’uovo non deve allontanarsi dal suo centro, e il contorno non deve essere visibile.
Odore: assenza di odori estranei.
Germe: sviluppo impercettibile.