L’abbazia di San Giusto, edificio millenario custodito dai boschi del Montalbano la cui volta crollò con il maltempo del marzo scorso, ha appena ricevuto un finanziamento di 540 mila euro: serviranno per restaurla da cima a fondo. L’annuncio è stato dato stamattina a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze dall’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo e dalla consigliera e vice presidente della commissione cultura in Consiglio regionale Ilaria Bugetti.
Il finanziamento
L’abbazia di San Giusto, databile intorno al 1100, “riceverà 500 mila euro dal Ministero, il Mibact – spiega la nota della Regione – Altri 20 mila arriveranno da FAI nazionale e Intesa Sanpaolo, dopo le firme raccolte con i “Luoghi del cuore” votati nel 2016: 9.887 voti e trentesimo posto in Italia. Il contributo in questo caso, finalizzato al recupero di un elemento distintivo del complesso, è però vincolato allo scioglimento della questione della proprietà dell’immobile e alla presa in carico del bene da parte dello Stato”. “Al recupero di San Giusto contribuirà anche l’associazione omonima – prosegue la nota – che è nata a Carmignano nel 2016 per accendere un riflettore sullo stato di abbandono in cui versava l’abbazia e raccogliere fondi. “Gli amici di San Giusto” contribuiranno infatti con almeno 15 mila euro. Altri cinquemila li aggiungerà l’amministrazione comunale di Carmignano”.
Il sopralluogo, le criticità emerse e i tempi
A fare il punto sullo stato di salute dell’edificio e ricostruire le singole tappe è la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato. “A seguito degli eventi atmosferici che avevano danneggiato la copertura dell’abbazia nei primi mesi del 2017, già era stato predisposto un primo intervento di somma urgenza di 50 mila euro per le prime riparazioni del tetto” ricorda il soprintendente Andrea Pessina. L’intervento è attualmente in corso e permetterà di risolvere a breve le prime urgenze.
“Nel corso del sopralluogo all’indomani dell’evento, eseguito assieme al sindaco di Carmignano e ai rappresentanti dell’associazione “Amici di San Giusto” – aggiunge – erano però emerse numerose altre criticità di cui da tempo soffre questo bellissimo monumento”. Si tratta del distacco del paramento murario esterno sinistro a causa delle infiltrazioni d’acqua, il cattivo stato di conservazione degli elementi lignei di copertura, la diffusa presenza di piante infestanti su tutte le strutture murarie, la necessità di interventi sulle murature esterne ed interne, nonché lo stato di pessima conservazione della cripta e la mancanza del tetto della torre campanaria.
“Da qui – conclude – è partita la predisposizione in tempi rapidissimi da parte degli uffici del Mibact di un progetto d’intervento che ha consentito di ottenere finanziamenti per mezzo milione di euro”. Una somma che consentirà di risolvere tutte le attuali criticità dell’edificio di cui il ministero, nel 1985, ha riconosciuto il valore culturale. Il decreto con lo stanziamento del contribuito è stato firmato il 25 settembre. I lavori di restauro, divisi in due lotti, saranno realizzati nel corso del 2018 e saranno diretti dall’architetto Gabriele Nannetti della Soprintendenza. “I lavori del primo – spiega – saranno affidati entro gennaio e quelli del secondo per marzo od aprile”.
La sinergia necessaria
Dalla Soprintendenza si guarda anche oltre, ai prossimi anni. “La sinergia tra gli uffici del Mibact e l’amministrazione Comunale di Carmignano – sottolineano -, insieme all’entusiasmo dell’associazione Amici di San Giusto e all’appoggio della locale sezione del FAI, potranno in un futuro non lontano ridare nuova vita a questo splendido edificio”.
“Nei suoi 15 anni di vita, il progetto nazionale I Luoghi del Cuore, che il FAI realizza dal 2003 in partnership con Intesa Sanpaolo, ha raccolto oltre 5 milioni di voti a favore di più di 37mila luoghi e promosso 92 interventi concreti di tutela e valorizzazione in 16 regioni italiane” ricorda Federica Armiraglio, responsabile per il Fondo dei Luoghi del Cuore appunto. “Di fatto – aggiunge – è la prima e più ampia applicazione italiana della Convenzione Europea del Paesaggio, ratificata nel 2000, nel suo affiancare al valore storico-artistico dei luoghi la loro valenza identitaria, restituendo una mappatura spontanea del patrimonio costruita attraverso la geografia emotiva dei cittadini”.
Quando i cittadini si mobilitano
Negli anni i “Luoghi del Cuore”, ricordano dal FAI, sono diventati uno strumento atteso da comitati spontanei e associazioni, per la sua concretezza ed efficacia nel riportare alle istituzioni le istanze della società civile per il recupero del beni della collettività. Un obiettivo che è stato appunto centrato anche nel caso di San Giusto. In molti casi i “Luoghi del Cuore” che raccolgono più voti sono proprio beni in pericolo ed estranei ai percorsi turistici più battuti, situati nelle aree interne del Paese, o comunque legati strettamente al territorio e alle comunità che lo vivono, nello spirito della Convenzione di Faro del 2005, una convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società, di cui il Fondo auspica al più presto la ratifica da parte dell’Italia.
Spesso gli interventi attivati grazie al progetto, o la sola visibilità suscitata dai media durante il censimento, hanno infatti innescato circoli virtuosi, portando a un radicale cambiamento nel destino di beni in attesa anche da decenni di azioni di recupero.
Una prospettiva turistica
“Sono felice che il Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo abbia deciso questo fondamentale stanziamento di risorse a favore dell’abbazia di San Giusto al Pinone – afferma Rosita Galanti Balestri, capodelegazione FAI Prato e vicepresidente regionale del FAI – . La Toscana è tradizionalmente una regione molto attiva in occasione del censimento “I Luoghi del Cuore” e nel 2016 ha visto posizionarsi molti beni nella parte alta della classifica”. “San Giusto – conclude – non è soltanto un gioiello bisognoso di recupero, ma anche un luogo che può diventare perno di un itinerario di valore in un territorio ancora poco battuto. Il suo restauro può dunque rappresentare un volano anche economico per questo splendido angolo di Toscana”.
“L’abbazia di San Giusto – commenta il sindaco di Carmignano, Edoardo Prestanti – giace da troppo tempo in stato di abbandono, anche a seguito di una controversa vicenda fatta di misteriosi passaggi di proprietà. E’ necessario quindi ora recuperare la storicità di questa bellissima pieve costruita alla metà del XII secolo. L’abbazia si trova su un percorso di viaggio, una traversa della Via Francigena: è prioritario valorizzare questo luogo anche nell’ottica della promozione di nuovi percorsi turistici”. “Fondamentale in questo processo – prosegue – è l’importante gioco di squadra e la rete che si è creata tra l’amministrazione comunale di Carmignano e le associazioni del territorio – in primis l’associazione Amici di San Giusto”.
Fonte: Ufficio Stampa Regione Toscana