Il Centro Pecci vara un nuovo ciclo d’incontri chiamato “After Democracy” e come primo ospite accoglie il giornalista bielorusso Evgeny Morozov, sabato 18 novembre alle 17, che terrà uno speech dal titolo “Il potere digitale e le sue insidie”. Ingresso libero, traduzione simultanea in italiano.

AGGIORNAMENTO 18 NOVEMBRE
Per chi sapesse un po’ di inglese, ecco l’incontro di ieri con Morozov.

Il ciclo “After Democracy – Dopo la democrazia” vuole provare a rispondere ad alcune domande: da “come è cambiata la rappresentanza popolare dall’agorà ateniese del V secolo alle arene sociali?” a “Se un attentato può cambiare le sorti di un referendum, in cosa consiste oggi la partecipazione popolare?” passando per la considerazione, si legge nella nota inviata ai giornali che “Per alcuni la democrazia rischia di diventare un puro sondaggio d’opinione soggetto alla volubilità psicosociale”. La risposta o, meglio, i tentativi di rispondere a queste domande saranno affidati come al solito a filosofi, attivisti, scrittori, giornalisti e poeti.

“Il potere e le sue insidie” – Evgeny Morozov

Quali tracce lasciamo dietro di noi quando navighiamo? Chi si appropria di questi nostri dati e cosa ne fa? Social network e servizi mail sono davvero gratuiti come sembra?

“Nel suo talk il sociologo e giornalista Evgeny Morozov affronterà le conseguenze politiche ed economiche della gestione dei nostri dati online – spiega la presentazione – senza dimenticare le ricadute in termini di disuguaglianza e mancanza di fiducia nelle istituzioni democratiche”.

Morozov, uno degli intellettuali di riferimento in merito al dibattito sugli effetti sociali e politici dello sviluppo della tecnologia, sostiene da sempre la necessità di un più approfondito dibattito politico sul possesso dei dati e sull’adeguatezza dei diritti di proprietà esistenti.

Evgeny Morozov, giornalista ed esperto di geopolitica, è nato in Bielorussia ed ha fatto parte di organizzazioni non governative che promuovevano la democrazia nell’Europa orientale, per entrare poi nella “Open Net Initiative”, associazione che difende la libertà di espressione attraverso internet. Svolge attività di ricerca a Stanford, e scrive per “Foreign Policy”, “Wall Street Journal”, “Financial Times”, “The Economist” e “Washington Post”. Ha pubblicato in Italia L’ingenuità della rete e Contro Steve Jobs (Codice edizioni) e Internet non salverà il mondo (Mondadori).

Per approfondire: un video su Internazionale e un articolo sulla Stampa.