Dall’inizio del 2018 il Centro di Scienze Naturali di Galceti tornerà ad ospitare “animali selvatici feriti, sequestrati in attesa di reinserimento o che non possono essere liberati (come la fauna esotica o ad esempio molti “orfanelli” salvati da cuccioli)”, spiega una nota inviata dal Comune di Prato.
È uno dei risultati raggiunti grazie alla firma dell’accordo tra Regione e Comune di Prato per l’accoglienza della fauna selvatica e volatile urbana. L’altra novità, infatti, riguarda proprio l’estensione del pronto soccorso veterinario anche agli uccelli a partire dal prossimo primo dicembre. Il pronto soccorso veterinario è un servizio gestito dal Comune di Prato e dal servizio “SOS Animali” (telefono 345 3220066).
“A Prato troveranno posto e “cure intermedie” una trentina di animali e dipendenti e volontari che collaborano con il CSN effettueranno un corso specifico – si legge nella nota del Comune – Tra di loro ci saranno anche 4 richiedenti asilo delle associazioni ospitati a Prato, che in accordo con le associazioni che si occupano dell’accoglienza e il Comune di Prato hanno chiesto di svolgere questa forma di volontariato”.
Come funziona
“In pratica – spiega la nota – in caso di incidente stradale che coinvolge un animale selvatico o di ritrovamento di una bestia ferita si può chiamare la Polizia Municipale, che attiverà le strutture e i centri competenti, a seconda anche del tipo di animale. Saranno le forze dell’ordine infatti a fare da filtro con gli enti competenti, in modo da evitare chiamate improprie”.
“L’SOS animali, attivo 24 ore su 24 7 giorni su 7, si occupava finora di cani e gatti randagi, avvalendosi di studi veterinari convenzionati e delle due strutture del canile del Rifugio e del gattile dell’Oasi di Bogaia. Dal primo dicembre – si legge nella nota – chi trova un uccello ferito potrà chiamare lo stesso numero, 345/3220066 dalle 8 alle 20, altrimenti, in casi eccezionali, si potrà chiamare la Polizia Municipale, che attiverà le procedure necessarie”.
Il corso per proprietari di cani molossi
Il corso per i proprietari di cani molossi è stato annunciato stamani e sarà organizzato dall’Asl Centro “entro la fine dell’anno” spiega la nota. Il corso si articolerà in quattro lezioni, per le quali l’Ufficio Animali del Comune di Prato diretto da Augusto Bassolino fornirà “fornirà luogo e date in cui si terranno”.
Il corso per cani molossi è nato “su sollecitazione del sindaco Matteo Biffoni dopo i casi di cronaca degli ultimi giorni – si legge nel comunicato – come per esempio in via Marradi, dove un rottweiler ha morso un giovane dopo essere sfuggito al controllo del proprio padrone”.
Hanno detto
“Grazie a questo accordo con l’Asl, il CSN tornerà a svolgere una delle funzioni per cui era nato, nell’ambito del rispetto delle normative vigenti – ha detto l’assessore all’ambiente Filippo Alessi – Inoltre riusciremo ad estendere il Servizio SOS animali agli uccelli, che potranno essere curati dai veterinari convenzionati e poi accolti nell’ambiente protetto del CSN. La finalità, oltre a quella ambientale, è sempre didattica, non quella di fare uno zoo in cui esporre gli animali”.
“Gli animali selvatici stanno bene in natura e lì devono tornare – ha aggiunto il direttore dell’unità veterinaria Asl Toscana Centro Enrico Loretti – ma ovviamente c’è necessità di luoghi dove curare e ospitare quelli che sono recuperabili, prima di reinserirli nel loro ambiente naturale, o dove tenere quelli che comunque non possono essere liberati. Nella prima parte dell’anno abbiamo fatto 700 interventi su animali selvatici di vario tipo ed entro la fine dell’anno arriveremo a 1.200 salvataggi. I centri di cura e accoglienza che sono sparsi per il territorio regionale sono pieni e avevamo bisogno di uno spazio dove trasferirne alcune decine”.
“Già dalla fusione tra la Fondazione Prato Ricerche, che gestiva il Museo di Scienze planetarie e il Centro di Scienze naturali l’obiettivo era creare un grande parco didattico, scientifico e naturalistico – ha spiegato il direttore del Csn Marco Morelli – Realizzando questa sorta di “Rsa” per animali feriti o sequestrati recuperiamo una delle caratteristiche originarie del CSN. Questo segnerà la rinascita del Centro, soprattutto in prospettiva dell’ampliamento entro il 2019 passando dai 14 ettari attuali a 25, estendendo il territorio verso Villa Fiorelli, che diventerà il nuovo ingresso al centro e sede degli uffici, riorganizzando anche l’ostello adiacente”.