Il teatro e i libri salvano la vita, a volte. All’interno del programma di inaugurazione della mostra dedicata al teatro carcere toscano “La Grande Fuga”, domani, lunedì 6 novembre, nella saletta Campolmi dalle 17,30 sarà presente anche lo scrittore e attore Salvatore Striano – protagonista di film come “Gomorra” di Garrone e “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani – presenterà il suo libro “La tempesta di Sasà”. Ex detenuto per reati legati alla camorra, nel libro racconta la sua storia, e di come Shakespeare e la forza dei libri, del teatro e della cultura, lo abbia strappato dal precipizio, concedendogli un’altra possibilità.
Salvatore Striano, a quattordici anni ha già la guerra in testa, la cocaina nel sangue e due pistole nei pantaloni. È uno dei leader delle “Teste matte”, una banda di ragazzini terribili che si sono fatti camorristi per difendersi dalla camorra.
Vita di strada, anni di sangue, di latitanza: non ha ancora trent’anni quando finisce in prigione, prima a Madrid poi a Rebibbia. Un destino che sembra ormai segnato, e invece è proprio dal punto più basso e disperato che la vita lo sorprende, grazie alla scoperta magica della letteratura e del teatro.
Striano si appassiona al teatro in cella. Esordisce nel cinema con Matteo Garrone nel film “Gomorra” ed è Bruto nel film dei fratelli Taviani “Cesare deve morire”, vincitore dell’Orso d’oro al Festival di Berlino.