Il termine aperitivo deriva dal latino aperitivus (che apre), e quindi si identificherebbe con una bevanda in grado di stimolare e, dunque, “aprire” la sensazione della fame. Infatti nel V secolo il medico greco Ippocrate di Kos scoprì che, per combattere l’inappetenza, si poteva somministrare loro una bevanda, dal sapore piuttosto amaro, a base di vino bianco, fiori di dittamo, assenzio e ruta.
Questa bevanda, chiamata poi vinum hippocratum (vino ippocrasso), venne tramandata fino a giungere nelle sapienti mani degli erboristi medievali che scoprirono che a stimolare il senso della fame era il sapore amaro che essi rilasciavano. Non un caso che i bitter, molto apprezzati durante l’ora dell’aperitivo, siano caratterizzati da un classico retrogusto amaro.
L’aperitivo negli ultimi anni è diventato apericena, passando dal classico drink accompagnato da qualche stuzzichino, ad uno o più drink accompagnati da un ricco buffet; salvo per gli astemi che consumano bevande analcoliche, vengono consumate per la maggior parte bevande alcoliche che sembra abbiano un effetto stimolante sull’appetito. Secondo uno studio pubblicato su Health Psycology sembra che l’alcol stimoli od aumenti il senso della fame. Sembra dimostrata anche un’azione diretta sull’ipotalamo, agendo su quelle zone sensibili al “profumo” del cibo; dopo qualche bicchiere si apprezzerebbero meglio gli aromi emanati dalle pietanze. Se poi consideriamo che il buffet è caratterizzato da alimenti ricchi di grassi e di sale, è comprensibile come, quando cibo e alcol non sono “razionati”, gli aperitivi si possano trasformare in autentiche abbuffate.
A cosa dobbiamo stare attenti quando ci imbattiamo in questo pratica, divenuta ormai appuntamento fisso dopo il lavoro, dopo lo studio, prima di cena o del pranzo la domenica mattina o prima di una serata in discoteca?
1. Attenzione alle Calorie
Conoscere le calorie dei cocktail più comuni può essere sempre utile; per esempio un long Island Ice Tea può contenere circa 285 Kcal, Margarita (240 Kcal), Martini (239 Kcal), Pina Colada (da 200 a 600 Kcal), mentre un Gin Tonic non supera le 140 Kcal. Se consideriamo invece un bicchiere di vino contiene circa 120 Kcal, mentre una birra chiara media contiene 130-140 Kcal. Anche gli analcolici se particolarmente zuccherini possono contribuire notevolmente alla quantità di calorie assunte durante l’ora dell’aperitivo; a questo punto meglio rimanere su un centrifugato o su un succo di frutta non zuccherato ( contenente solo gli zuccheri della frutta). Il drink sarà accompagnato da stuzzichini di vario tipo, ed è quindi facile capire come un aperitivo può arrivare mediamente ad apportare 600/700 Kcal;. in questi casi è importane che non sia seguito da un pasto altrettanto abbondante, altrimenti l’intake di calorie ingerite può risultare decisamente elevato e comportare a lungo tempo problemi di sovrappeso o obesità.
2. Attenzione alle distrazioni
Durante un pasto è consigliabile stare seduti e mangiare con calma, possibilmente senza distrazioni (tv, smartphone etc.); questo ci permette di concentrarci sul cibo, capire cosa stiamo mangiando ed assimilare meglio i nutrienti presenti nelle pietanze. L’aperitivo invece viene consumato spesso in piedi, mentre si chiacchiera allegramente e si ascolta musica e senza prestare molta attenzione a quanto si sta mangiando. Questa disattenzione ci induce a non renderci conto di quanti stuzzichini e quanti drink ingurgitiamo ed il nostro cervello, focalizzato su altro, non ci permette di percepire il normale senso di sazietà. In questo caso non sarà difficile superare le calorie di una cena.
3. Non sostituire le calorie del cibo con quelle dell’alcol
Le calorie ingerite durante un aperitivo risultano essere di bassissima qualità perché composte principalmente da alcool, zuccheri, grassi saturi o spesso idrogenati e sale; al contrario una buona cena, oltre ad essere più salutare, ci garantisce anche un più prolungato senso di sazietà.
Se intendiamo seguire un’alimentazione sana è necessario evitare di bere senza mangiare per consumare meno; bevendo a stomaco vuoto, l’alcol inizia viene assorbito dopo cinque minuti dall’assunzione e in dieci minuti viene metabolizzata dal fegato. Questo non è positivo ne per mantenere la linea ne per mantenere la buona salute del fegato e delle nostre cellule
4. Quali cibi scegliere?
E’ consigliabile non esagerare con i cibi ricchi di sale, grassi saturi e decisamente palatabili (olive, pizzette, focacce, patatine, arachidi, ecc), evitare le salse perché ricche di calorie.
E’ opportuno orientarsi meglio orientarsi su un piatto di pasta (evitare quella sul fondo della teglia che contiene più olio), oppure optare su verdure grigliate (zucchine, melanzane, finocchi, ecc.), carne (es. pollo, tacchino, bresaola), pesce (attenzione al pesce crudo ed al suo stato di conservazione), o frutta.
5. Dobbiamo saltare la cena?
Se all’aperitivo sono presenti soltanto stuzzichini (pizzette, olive, patatine), sarà opportuno limitare il più possibile i quantitativi e fare poi una cena leggera. Un aperitivo che non supera le 50 Kcal non crea alcun problema alla dieta, ed anche uno da 80 Kcal, ma stiamo attenti a non consumarlo tutti giorni e limitarsi ad una volta alla settimana. Quando si ingerisce una quantità di calorie maggiore allora si considera cena e non è consigliabile consumare altri pasti prima di andare a letto
In definitiva non dobbiamo rinunciare all’aperitivo visto che oggi rappresenta un ottimo momento di aggregazione sociale, ma è consigliabile farlo consapevolmente e consumarlo con moderazione.
Dr Simone Rizzuto – Biologo Nutrizionista