“Ma il mio mistero è chiuso in me”: comprendere a fondo il significato e il valore di una delle più importanti opere liriche del mondo. Continua la serie di incontri organizzati dall’associazione “Oltre” dedicati alla musica lirica: il prossimo è lunedì 9 ottobre alle ore 21 e protagonista sarà la Turandot di Puccini.
Turandot è un’opera in 3 atti e 5 quadri, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, lasciata incompiuta dal compositore lucchese e successivamente completata da Franco Alfano.
Gli incontri sono tenuti nella sede dell’associazione in via Abati 3 da Roberto Nicolosi, ingresso gratuito aperto a tutti.
La trama dell’opera. Tanti anni fa, nel palazzo imperiale di Pechino, vivevano l’Imperatore Altoum e sua figlia Turandot. Questa, per vendicare la sua bisnonna che era stata uccisa dal marito, proponeva a tutti i principi che chiedevano la sua mano di risolvere tre enigmi: chi non ci riusciva veniva decapitato. Erano già stati uccisi dodici principi. Al palazzo imperiale, un giorno, apparve Calaf, un principe ignoto che vista la bellezza della principessa se ne innamorò. Proprio lì a palazzo Calaf aveva rincontrato dopo tanti anni suo padre Timur, diventato cieco e molto vecchio e la serva Liù, scomparsi durante la guerra dove avevano perso il trono. Nonostante tutti, anche i tre consiglieri Ping, Pang e Pong cercassero di dissuaderlo Calaf decise di risolvere i tre enigmi, e ci riuscì. La principessa si rifiutò di sposarlo, così Calaf le propose a sua volta un indovinello: entro l’alba lei doveva scoprire il suo nome; se ci fosse riuscita lui sarebbe stato decapitato, altrimenti si sarebbero sposati.
Durante la notte Turandot catturò la schiava Liù e la torturò affinchè potesse svelargli il nome del suo padrone. La giovane per dimostrare l’amore che provava per Calaf si uccise.
Giunta l’alba Turandot, sconfitta, accettò di sposare Calaf anche perchè si era accorta di esserne innamorata.
Per informazioni sull’incontro telefonare 3404923208