Torna anche quest’anno nella sua 33esima edizione “Da piazza a piazza”, l’escursione non competitiva organizzata dal Club Alpino Italiano Prato – CAI con il patrocinio del Comune di Prato che ha l’intento di collegare due punti della provincia di Prato separati dal Bisenzio, risalendo la sorgente del fiume. L’appuntamento è per sabato 6 e domenica 7 maggio, due giorni di trekking lungo i crinali della vallata, con partenza alle 7 dall’anfiteatro di Santa Lucia e ritorno in piazza della Pietà, con tappa intermedia a Montepiano per il pernottamento, punto da cui c’è la partenza del secondo giorno. In totale sono 75 Km su sentiero, con un dislivello di 2400 metri e 11 punti ristoro (6 il primo giorno e 5 il secondo) con cibo e bevande, posti ad una distanza di due ore l’uno dall’altro. Ci sono anche dei servizi per il trasporto di borse e zaini per permettere agli escursionisti di viaggiare leggeri. I partecipanti possono scegliere l’opzione solo andata, oppure solo ritorno, nel caso in cui vogliano aderire ad uno dei due giorni soltanto, ma per chi completerà il percorso verrà consegnato un attestato di partecipazione venerdì 12 maggio nel salone consiliare del Comune di Prato.
L’evento si propone come qualcosa di non competitivo, non esiste un tempo massimo per l’arrivo, e lungo il percorso ci saranno dei volontari che attesteranno lo stato fisico dei partecipanti per valutarne la capacità di proseguire.
La prima edizione di “Da piazza a piazza” risale al 1985 e da allora ogni anno sempre più persone vengono coinvolte dalla magia che circonda questa manifestazione. “Ad oggi abbiamo 748 partecipanti di cui un centinaio soci del Club Alpino Italiano Prato – ha spiegato Fiorenzo Gei, presidente del CAI – ciò significa che alla manifestazione partecipano tante persone che vengono da fuori Prato, quest’anno infatti abbiamo alcuni iscritti che provengono dall’Austria e dagli Stati Uniti”.
Novità di quest’anno è la segnaletica permanente lungo il tracciato che sarà usufruibile anche dopo la manifestazione. L’organizzazione tecnica di questo percorso è sempre molto complicata a causa delle altitudini ma con l’aiuto dei volontari cerchiamo di migliorare ogni anno – ha spiegato Federico Castagnoli, responsabile del comitato del CAI – soprattutto per rendere il percorso agibile anche a chi non è allenato”.