Organizzata dalla sezione pratese della Società Filosofica Italiana, “L’insostenibile leggerezza della modernità” è una mini rassegna dedicata alla scienza politica, all’ideologia e alla modernità dedicati alle figure di Antonio Gramsci, Zygmunt Bauman e Marc Augé.
Il primo appuntamento sarà dedicato alla figura di Antonio Gramsci (giovedì 20 aprile, ore 21) con “La malattia della modernità. Ideologia politica e storia”, dibattito che vedrà a confronto Giuseppe Guida, membro del comitato scientifico per la pubblicazione delle Opere Complete di Gramsci, e Giuseppe Panella, docente della Scuola Normale Superiore di Pisa. “Gramsci è stato per lungo tempo il punto di riferimento della sinistra, e non solo, per quanto riguardava l’analisi dell’ideologia e della scienza politica – si legge nella presentazione – La crisi della modernità ne ha rimesso in discussione l’utilizzabilità oppure Gramsci parla ancora al nostro presente?”.
Il secondo incontro, in programma giovedì 4 maggio alle 21, sarà dedicato a Bauman e avrà un titolo eloquente come “Modernità in crisi. Ideologia, società e politica nel Novecento”. Sulla validità delle intuizioni del padre della “modernità liquida” interverrà Carlo Bordoni, sociologo, autore insieme a Zygmunt Bauman di “Stato di crisi”, Einaudi 2015.
L’ultimo appuntamento giovedì 18 maggio, sempre alle 21, con “Fine della modernità? Ideologia politica e storia in Gramsci, Bauman e Augé”, con Stefano Berni, studioso di filosofia francese contemporanea e Sergio Caruso, docente di Scienze Sociali all’Università di Firenze. “Marc Augé ha coniato l’espressione “non luogo” per individuare situazioni nelle quali ciascuno di noi si è trovato a vivere e nelle quali abbiamo constatato la crisi delle nostre certezze – si legge nella presentazione – Riflettere sul pensiero di Augé può servire a capire come si sta modificando la soggettività contemporanea”.